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Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia, nuovo gruppo editoriale: la presentazione con Gentiloni

PALERMO. Nel film «Aprile», Nanni Moretti incolla su un foglio bianco titoli (diversi) di testate (diverse). Che c’è di strano? Nulla, tranne un particolare: gli articoli sono uguali. Che significa conformi, sovrapponibili, troppo omissivi su un fatto, troppo entusiasti su un altro.

Morale morettiana: non è il numero di giornali in vendita ad alzare il livello e la qualità delle notizie che si offrono. Allora chiamatelo pure un atto di coraggio imprenditoriale o, se preferite una versione più soft, un gesto di fiducia nel futuro dell’editoria. O ancora un segnale di ottimismo che arriva da due regioni, la Sicilia e la Calabria, sempre al top delle classifiche all’incontrario: per reddito, vivibilità, occupazione. Un sostrato greco – che vuol dire arte e pensiero – che le accomuna: povere ma belle, potremmo dire con riferimento cinematografico.

Eppure qui c’è chi ha deciso di non nutrirsi di inutili scoramenti ma di sbracciarsi e muoversi come questi tempi forsennati ormai richiedono: facendo rete, unendo le forze. Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud erano già da qualche tempo partner sul fronte della raccolta pubblicitaria, a fine estate scorsa l’ufficializzazione della fusione e la sintonia nascente tra due mondi finora tangenti ma distanti: l’editore del Giornale di Sicilia, Antonio Ardizzone, ha ceduto le quote di maggioranza alla società editrice della Gazzetta del Sud, quotidiano messinese con un’ampia diffusione anche in Calabria.

Dunque alla Ses, che fa capo alla Fondazione Bonino Pulejo di Messina, con cui Ardizzone ha condiviso il progetto, mantenendo la presidenza e la direzione di questo giornale, fin dalla fondazione nel lontano 1860 nelle mani della sua famiglia, ed entrando nella compagine azionaria della società. «Si tratta di una scelta personalmente sofferta – dichiara Ardizzone – ma imprenditorialmente meditata e indispensabile. L’editoria vive un momento difficile, una fase di trapasso epocale in cui è importante unire risorse ed energie per meglio presentarsi alla sfida che ci attende per il futuro dell’informazione. E questa sfida abbiamo deciso di affrontarla insieme con un’altra realtà importante come la Gazzetta del Sud».

Il concetto è chiaro: meglio detenere una quota più piccola di un gruppo industriale più grande, che rimanere fermi al passato. Nell’acquisizione sono rientrate anche Tgs, Rgs e il sito Gds.it, mentre la Gazzetta, oltre al quotidiano, ha messo sul piatto Rtp, Antenna dello Stretto e la finestra web. Un polo che tra carta stampata, web, radio e tv ha assunto una consistenza notevole, senza mai perdere il contatto con la propria storia. Si sono aggregati capitali, ma anche idee, si è guardato al futuro senza lasciare andare il passato. A proposito, «Con le radici nella storia, scriviamo il futuro», è il titolo del convegno, in programma oggi, alle ore 16,15, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, organizzato dalla Ses Gazzetta del Sud e dal suo presidente, Giovanni Morgante per presentare la nuova realtà editoriale.

L’incontro, moderato dalla giornalista Rai Annalisa Bruchi, si articolerà in due momenti: in apertura un talk di approfondimento su «Il ritorno degli editori» e sulla rinnovata attenzione all’informazione di qualità, con l’intervento del presidente della Fieg Maurizio Costa, del direttore del Tg1 Andrea Montanari e dell’amministratore delegato della Ses e direttore editoriale di Gazzetta del Sud, Lino Morgante. Il quale spiega: «La Società Editrice Sud ingloba due storiche testate, Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud, e vuole essere un punto di riferimento per due regioni, Sicilia e Calabria, importanti e vitali per lo sviluppo di un Paese che, senza il loro apporto, non può pensare di avere un futuro. Siamo un gruppo completo, un polo multimediale che comprende tv, radio, siti: quotidianamente ci rivolgiamo a un bacino, quello siciliano e quello calabro, di circa 7 milioni di persone. Abbiamo messo in piedi un progetto molto lavorato, in cui Ses e la famiglia Ardizzone hanno visto lontano e prima di altri: ulteriori aggregazioni e alleanze ci saranno in futuro per continuare sulla strada intrapresa».

Il secondo focus sarà invece sul delicato ruolo dei media nella formazione della «reputation» sociale e nello sviluppo del Mezzogiorno: si confronteranno il presidente di Banca Imi, Gaetano Miccichè, il direttore responsabile di Gazzetta del Sud, Alessandro Notarstefano e il vicedirettore responsabile del Giornale di Sicilia, Marco Romano. Chiuderà i lavori, l’intervento del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni. Insomma, dalla fusione dei due gruppi è nata un’autorevole imbarcazione editoriale capace di far convivere voci diverse – anche in un contesto giornalistico che tende a omologare ciò che incontra - un nuovo scenario competitivo in un settore in difficoltà come quello editoriale. C’è un sistema economico che muta pelle e c’è una storia che incrocia destini famigliari, strategie finanziarie, all’ombra dell’informazione e dei giornali.

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