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Da Balestrate a San Vito Lo Capo, i lavori-lumaca dei porti siciliani

SAN VITO LO CAPO. Doveva essere un paradiso della nautica da diporto e invece si trova in un purgatorio fatto di inchieste, burocrazia e problemi di progettazione che ne hanno frenato lo sviluppo. Il Golfo di Castellammare potrebbe ospitare quasi 2.500 imbarcazioni turistiche, è una delle mete più ambite dai diportisti stranieri ma al momento i posti in funzione sono solo poco meno della metà e neanche tutti sicuri.

Questo tratto di costa siciliana è un po’ il simbolo del sogno naufragato di fare dell’Isola la regina delle portualità turistica. Un progetto lanciato una decina di anni fa dalla Regione con l’ambizione di raddoppiare i 10 mila posti barca che però ha dovuto fare i conti con una serie infinita di problemi: le competenze sui porti alla Regione sono spezzettate tra mille uffici e settori, i progetti spesso sono carenti, accedere ai finanziamenti è complicato, le strutture necessitano di continua manutenzione, mancano i servizi».

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