PALERMO. Sempre più giovani in Sicilia decidono di tornare all’agricoltura, come imprenditori di aziende agricole. “Si registra nella nostra regione il +12% di ragazzi che ritornano alla terra per lavorare. Negli ultimi anni si è rivalutata la figura dell’agronomo”, spiega il presidente regionale giovani impresa Coldiretti, Ignazio Gibiino.
Sempre più ragazzi sono interessati al bando per il primo insediamento della Comunità europea: “Il nuovo Psr dovrebbe partire già da fine aprile e dà 40mila euro a fondo perduto a chi deve avviare per la prima volta un’impresa agricole. Verranno finanziate mille aziende agricole. Purtroppo chi presenta la documentazione per partecipare a questo bando deve effettuare un business plan. Questo implica un finanziamento iniziale di 15mila euro”.
I ragazzi che non hanno le spalle coperte dalla famiglia d’origine hanno forti difficoltà ad accedere al credito per avviare un’impresa agricola dal nulla. “Noi cerchiamo di aiutare i giovani imprenditori agricoli ad accedere al credito con CreditAgri, che è un ente di garanzia fidi costituito appositamente per offrire servizi altamente qualificati di assistenza e consulenza in materia di credito e finanza d’impresa”, chiarisce Gibiino.
Il presidente siciliano giovani impresa Coldiretti ha dato un nuovo volto all’impresa di famiglia a Naro in provincia di Agrigento. Gibiino nel 2012 ha conseguito la laurea magistrale in “Imprenditorialità e qualità per il sistema agroalimentare”. Questo ha permesso al giovane imprenditore di contribuire con il suo know-how e fornire nuovi input all’azienda di famiglia. L’obiettivo è sempre stato quello di migliorare la qualità delle produzioni dei 120 ettari di terra. “Mio padre ha sempre coltivato uva Igp di Canicattì e pesche. Quando ho finito l’università ho iniziato a collaborare con lui e gli ho consigliato nuovi concimi. Ho anche deciso di coltivare melograni”, precisa Gibiino.
Le vecchie tecniche agricole sono improntate ad una filosofia “product oriented”, mentre quelle nuove “marketing oriented” sono volte alle produzioni agricole che il mercato può assorbire. Le persone dopo i grandi scandali alimentari come quello della cosiddetta “mucca pazza” e della “mozzarella blu” sono più disponibili a pagare per alimenti di qualità. In questo modo gli imprenditori agricoli locali lottano contro la globalizzazione dei prodotti alimentari.
Nei mercati di 'Campagna amica' gli agricoltori siciliani hanno la possibilità di venire a contatto con i clienti bypassando le catene di supermercati. In questo contesto i consumatori danno un feedback immediato al produttore di cosa piace e di quello che desidera trovare sul mercato.
Ignazio Gibiino ha un sogno nel cassetto: “Voglio avviare un laboratorio quarta gamma per confezionare frutta lavata, sbucciata ed impacchettata pronta per essere mangiata. Il consumatore spesso è pigro e vuole avere già i chicchi di melograno senza dover aprire il frutto”.
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