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Crocetta: stop a maxi appalti. Braccio di ferro con Baccei

PALERMO. Alessandro Baccei tiene duro: non si dimetterà e difende i risultati della sua azione da assessore all’Economia. Ma Crocetta gli chiede di bloccare bandi per sei miliardi e di «revisionare a 360 gradi le linee di politica economica».

È stato un altro giorno di grande tensione sullo sfondo dei maxi appalti che la Centrale unica per gli acquista sta portando avanti: 4,4 miliardi per forniture farmaceutiche per ospedali e Asp, 250 milioni per i pannoloni delle Asp, 350 milioni per la pulizia degli uffici regionali, 250 milioni per materiale medico, 30 milioni per lo smaltimento dei rifiuti sanitari, 80 milioni per gli aghi e 38 milioni per servizi tecnici. Ma per Crocetta aver predisposto bandi con importi così elevati esclude di fatto le imprese siciliane che non avrebbero la forza di imporsi in gare così importanti: «Con sei miliardi di appalti centralizzati la Sicilia perderà il 7,5% di Pil, cioè il 2,5% all’anno per i prossimi tre anni. Un danno incalcolabile per le imprese e per i disoccupati».

Baccei, renziano considerato espressione dell’ala che fa capo a Faraone, risponde nel merito: «Le aziende siciliane si tutelano non col protezionismo ma aiutandole a crescere. Nella Centrale acquisti più soldi girano, meglio è. Prima l’obiettivo era crearla, e ci siamo riusciti. Ora l’obiettivo è farla crescere».

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