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Formazione, Crocetta: fermeremo le nuove assunzioni

PALERMO. Il nuovo caso di assunzioni nella Formazione provoca l’intervento del presidente Rosario Crocetta che annuncia lo stop. E l’assessorato prepara verifiche sui bandi appena pubblicati su internet. Sarà passato ai raggi X l’iter che dovrebbe portare al reclutamento di nuovo personale negli enti di formazione.

Il dubbio è che si lascino alle strutture ampi margini di discrezionalità nonostante ricevano un fiume di denaro pubblico: i bandi sono spesso poco pubblicizzati, addirittura sul sito della Regione ci finiscono a volte quando già sono scaduti, e poi un terzo del punteggio agli aspiranti docenti è attribuito in base al colloquio da una commissione interna dell’ente.

ECCO TUTTI I BANDI PER LE ASSUNZIONI NEGLI ENTI

E ancora, tra tutti gli altri elementi di valutazione solo un quinto del punteggio totale riguarda l’esperienza nel settore e dunque tutela il personale storico. In sostanza il rischio di far lievitare la platea di 8 mila formatori con assunzioni esterne c’è, è concreto. «Ma se qualcuno pensa di aprire stagioni di nuove assunzioni si sbaglia, perché dovranno rimuovermi dall'incarico - dice il dirigente generale della Formazione, Gianni Silvia -. Non succederà, chi assumerà esterni senza fornire giustificazioni adeguate perderà i finanziamenti».

Il presidente della Regione rincara la dose: «C'è un albo dei formatori e da esso bisogna attingere per reclutare il personale. Sulla base del mio decreto presidenziale del 2015, in Sicilia vige l'obbligo di assumere i formatori dallo specifico albo e che gli enti che non rispettano tale prescrizione, rischiano il disaccreditamento. L'assessorato alla formazione sta facendo le opportune verifiche e su questo fronte non ci saranno sconti per nessuno».

Il caso riguarda l’avvio dell’Avviso 8, il bando da 136 milioni per finanziare i corsi tradizionali che rilasciano qualifiche professionali. Ieri è scaduto il termine per gli enti ammessi a finanziamento per presentare il progetto esecutivo col quale spiegano come e con quale personale intendono avviare le attività.

I progetti saranno valutati dal dipartimento e poi inviati alla Corte dei Conti per il via libera finale all’avvio dei corsi. In questa fase gli enti stanno accelerando sulla selezione del personale. Tra le regole stabilite dalla Regione per garantire il finanziamento una stabilisce l’obbligo per gli enti di assumere prioritariamente il personale licenziato e iscritto all’albo unico del settore.

«Prioritariamente» significa che non possono essere obbligati a farlo ma devono giustificare adeguatamente eventuali assunzioni esterne. Come avviene la selezione? Gli enti pubblicano un bando che però spesso è «lampo», scade cioè dopo pochi giorni. L’avviso viene inserito sul proprio sito internet.

La Regione ha chiesto di riceverne una copia che pubblica all’interno del proprio sito all’indirizzo http://pti.regione.sicilia.it nella pagina dell’assessorato alla Formazione e nello spazio dedicato ai bandi Avviso 8. Trovate il link anche su Gds.it, è una pagina non facile da raggiungere per i meno avvezzi.

«Ma una volta ricevuto il bando, lo pubblichiamo nell’arco di 24 ore» dice Silvia. Gli enti però spesso lo inviano solo all’ultimo momento e così è capitato che un bando pubblicato dalla Regione l’8 febbraio in realtà era già scaduto il 4 febbraio. «Purtroppo non c’è un obbligo di pubblicazione sul nostro sito» dice Silvia.

In questa fase è probabile che avvenga una prima scrematura tra chi è informato del bando e chi non lo è. Andiamo alla selezione. In una prima fase l’ente stabilisce un punteggio per valutare i titoli. C’è chi, ad esempio, per la figura di operatore di segreteria attribuisce 4 punti per chi ha avuto un’esperienza simile di lavoro di almeno 3 anni mentre garantisce 8 punti in caso di possesso di diploma di scuola superiore.

Per quanto riguarda la tutela del personale storico vengono dati 6 punti in caso di esperienza di 5 anni nel settore, 9 punti se l’esperienza è di 10 anni e altri 9 punti se per tre anni il candidato ha lavorato nell’ente stesso. Per cui la tutela al massimo vale 18 punti mentre solo l’orale, a cura di una commissione interna in cui la Regione non c'entra nulla, garantisce 30 punti in base alle «competenze e alla motivazione del candidato». Unico elemento di valutazione oggettivo restano due prove che valgono 15 punti ciascuna e riguardano l’uso di internet e di programmi informatici.

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