PALERMO. Con i tempi che corrono, non è privo di rilevanza che una primaria realtà creditizia, qual è Intesa Sanpaolo, abbia chiuso il bilancio consolidato di Gruppo con un utile di 3,1 miliardi di euro (+13,6%), a conferma di solidi fondamentali.
Oggi Intesa Sanpaolo si apre anche al mercato siciliano, dove già detiene una quota di mercato del 10% nella raccolta e dell’11,5% negli impieghi, con un chiaro disegno di ampliamento degli spazi commerciali. Con 147 sportelli e circa 1.300 dipendenti, l’azione di Intesa Sanpaolo denota un obiettivo definito che prende le mosse, tra l’altro, dalla creazione di un’unica area di coordinamento – affidata a Pierluigi Moceri – che abbraccia Lazio, Sardegna e Sicilia in un unicum operativo, forte di quasi 13 milioni di abitanti.
Strettamente connessa alla strategia di crescita nel mercato siciliano, si pone l’indagine del territorio e delle sue opportunità di sviluppo. Oggi le esportazioni siciliane no oil segnano una crescita dell’8%, che raggiunge addirittura il 35% nell’agroalimentare. Più contrastanti risultano invece i numeri delle presenze turistiche nei primi nove mesi dello scorso anno (– 34%), cui si contrappone una crescita del +11% dei passeggeri su voli internazionali sbarcati in Sicilia; una distonia che richiama il più vasto fenomeno del turismo non rilevato.
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