ROMA. La tredicesima sarà un pò più ricca nel 2016 ma, come ogni anno, gran parte andrà a coprire spese già in agenda, debiti e, per almeno un terzo, per il saldo delle tasse sulla casa, che chiamano alla cassa il 16 dicembre, giusto il giorno dopo l'arrivo dell'assegno aggiuntivo, che la maggior parte degli italiani riceve il 15 dicembre.
A fare i conti su come andrà spesa la tredicesima è il 25esimo Rapporto di Adusbef e Federconsumatori, che evidenzia come tra casa, bollette, assicurazioni, rate del mutuo, agli italiani resteranno appena 5,1 miliardi di tredicesime sui quasi 35 complessivi (il 14,8%), da utilizzare per acquistare i regali di Natale, per i viaggi, per il cenone, o anche per cercare di mettere qualcosa da parte.
Secondo i dati dei consumatori, le tredicesime ammontano quest'anno a 34,9 miliardi, l'1,5% in più del 2015. Ma, per chi ha una seconda casa, un terzo, in media circa 530 euro, se ne andrà appunto per il saldo dell'Imu entro il 16 dicembre, cifra che sale a due terzi (1000 euro) per chi ha un immobile in una grande città. Le tredicesime andranno per 9,30 miliardi ai pensionati (come nel 2014), 9,70 miliardi ai lavoratori pubblici (+1,00%); 15,90 miliardi (+0,6%) ai dipendenti privati (terziario agricoltura, industria), che saranno però «subito spese - osservano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - se non già impegnate per onorare debiti pregressi». Numerose anche quest'anno le imprese che non saranno in grado di pagarle sia (lo indica il 73%) per «l'eccessiva concentrazione degli adempimenti fiscali in dicembre» sia, per il 27% per «la mancata concessione da parte delle banche del prestito necessario a coprire l'esigenza di maggiore liquidità».
L'Rc Auto, secondo il rapporto, assorbirà 5,1 miliardi, -1,9% rispetto al 2015. Per rimborsare prestiti e/o ratei se ne andranno 4,3 miliardi, +2,4% rispetto al 2015. Per pagare le rate di mutuo si spenderanno 3,8 miliardi, -2,6% rispetto al 2015. Per il bollo auto/moto occorreranno 4,2 miliardi, +2,4% rispetto al 2015. Le bollette assorbiranno 7,7 miliardi, +1,3% rispetto al 2015. L'Imu sulla seconda casa assorbirà 2,3 miliardi, +9,5% rispetto al 2015, mentre la seconda rata della Tasi costerà 2,4 miliardi, +9,1% rispetto al 2015. Il totale delle voci di uscita considerate ammonta a 29,8 miliardi, +1,7% rispetto al 2015.
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