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"Wedding tourism", un giro d'affari miliardario: ma l'Italia resta indietro

ROMA. Dagli Usa al Giappone, dalla Corea agli Emirati Arabi, il matrimonio all'italiana piace sempre di più e non solo ai tantissimi vip (da George Clooney a Tom Cruise, da Sofia Coppola a Tamara Ecclestone) che hanno scelto l'Italia per il loro sì. Tanto da generare un vero e proprio tipo di turismo, il wedding tourism appunto, in cui l'Italia non sfrutta ancora a pieno le proprie immense possibilità.

Ben un matrimonio su quattro è celebrato fuori del proprio Paese e 71,5 miliardi di dollari l'anno sono spesi annualmente in international wedding, infatti, ma il giro d'affari in Italia, meta molto ambita, è soltanto di 350 milioni e cioè lo 0,5%. A fare il punto della situazione e a lanciare un appello a fare squadra ai tanti professionisti del settore, dai gestori delle location agli stilisti, dai wedding planner ai fioristi, è il network 'Wedding scenario' che oggi si è «sposato» con Eataly a Roma in un workshop sull'organizzazione di matrimoni d'eccellenza a Roma e in tutta Italia.

«Non possiamo accontentarci dello 0,5% - spiega Germano Gaudenzi, co-founder di Wedding Scenario - perchè abbiamo tutto dalla storia alle bellezze artistiche, dal fascino dei paesaggi al food & wine, dalla grande moda allo spirito di accoglienza per intercettare una più larga fetta di questo enorme bacino di utenza. I luoghi più gettonati per i matrimoni sono attualmente Hawaii e Caraibi ma noi possiamo competere alla grande. In questo senso il nostro network si rivolge direttamente alle coppie di stranieri oppure ai destination wedding planner perchè grazie a un interlocutore unico possano trovare assieme tutti i professionisti per un matrimonio all'insegna del Made in Italy».

Già tantissimi stranieri scelgono l'Italia. E se un 16% del totale viene dalla Gran Bretagna, un 11% dagli Usa e un 9% dal Giappone ci sono Paesi in crescita esplosiva come ad esempio l'India. «E dall'India - dice Gaudenzi - arrivano spesso nozze dai budget astronomici: basta pensare che proprio in questi giorni abbiamo avuto una richiesta per celebrare le nozze addirittura alla Reggia di Caserta. La media invece si aggira sui 50 mila euro e si muovono oltre agli sposi una trentina di invitati».

Le mete non sono solo Roma-Firenze-Venezia oppure, parlando di regioni, Toscana e Umbria. «Stanno crescendo le location della Puglia, della Costiera Amalfitana, della Basilicata (non solo grazie a Matera ma anche grazie alle nozze di Sofia Coppola a Bernalda). Proprio in questi giorni abbiamo un evento di wedding tourism a Lipari per organizzare le nozze alle Eolie con operatori tedeschi e scandinavi. E poi abbiamo posti veramente eccezionali come Paciano in Umbria, dove grazie ad accordi speciali con i cittadini e il sindaco tutto il borgo è messo a disposizione di sposi e invitati. In più possiamo rispondere anche alle nuove tendenze come i matrimoni in barca a vela oppure ai grandi classici i matrimoni sulle nostre meravigliose spiagge o con le macchine d'epoca» dice ancora Gaudenzi. E non bisogna spaventarsi per il cibo, visto che sposi e invitati vengono da tutto il mondo. «Le cose più richieste - spiega Gaudenzi - sono spesso cibi e vini del territorio e della tradizione dalla pappa al pomodoro alla pasta e fagioli».

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