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Affitti, "riduzione illegittima": Regione condannata a risarcire

PALERMO. Il Tribunale di Palermo, seconda sezione civile, con la sentenza n. 5556 del 4 novembre 2016 ha condannato la Presidenza della Regione Siciliana e l'Assessorato Regionale dell'Economia al pagamento in favore della Fingiat SpA di più di un milione di euro a titolo di canoni di affitto non corrisposti dal maggio 2013 per tre immobili che ospitano diversi uffici pubblici in viale Regione Siciliana.

Nel maggio del 2013 è entrata in vigore la legge regionale n. 9, il cui articolo 27 ha previsto che i canoni di locazione passiva stipulati dalla Regione potevano essere ridotti tenendo conto di parametri legati alle rilevazioni realizzate dall'Omi, l'osservatorio immobiliare dell'Agenzia delle Entrate.

A seguito dell'entrata in vigore della suddetta norma, i canoni dei contratti di locazione conclusi tra la Fingiat a la Regione erano stati rideterminati con un notevole ribasso. Avverso tale rideterminazione la Fingiat, assistita da Angelo Cuva e Domenico Pitruzzella, proponeva ricorso lamentando anche l'erroneità del ricalcolo operato dalla Regione.

I legali evidenziavano che i dati dell'Omi a cui la Regione aveva fatto riferimento per rideterminare i canoni di locazione da corrispondere alla Fingiat erano errati.

Ed, infatti, la Regione aveva determinato i nuovi canoni facendo rientrare gli immobili di proprietà della Fingiat nella tipologia «Uffici», invece tali immobili sono ascrivibili alla tipologia di «Uffici strutturati» con un valore superiore rispetto a quello preso a parametro di riferimento.

Il Giudice Donata D'Agostino, dopo apposita consulenza tecnica d'ufficio, ha riconosciute fondate le ragioni della Fingiat condannando la Presidenza della Regione Siciliana e l'Assessorato Regionale dell'Economia all'adeguamento dei canoni e alla corresponsione delle relative differenze dal maggio 2013 ad oggi pari ad 291.107 euro annui, oltre alla condanna alle spese del giudizio.

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