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La Bce lascia i tassi invariati, Draghi: economia solida

ROMA. La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi: i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati, rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%.

La Bce ribadisce che porterà avanti il piano di acquisti "Quantitative easing" fino al marzo 2017 "o oltre se necessario". L'istituto ha affermato di mantenere gli acquisti di asset al ritmo di 80 miliardi di euro al mese.

L'economia dell'area euro è "solida ma lo scenario base rimane soggetto a rischi al ribasso", afferma il presidente della Bce Mario Draghi nella conferenza dopo il consiglio direttivo.

La Bce ha rivisto leggermente al rialzo le previsioni del Pil per il 2016 e limato quelle per il 2017. Lo afferma Draghi, secondo cui quest'anno sarà pari all'1,7% contro l'1,6% di giugno, mentre nel 2017 sarà dell'1,6% a rispetto alla precedente dell'1,7%. Nel 2018 la stima è dell'1,6%. Per quanto riguarda l'inflazione le previsioni sono immutate: 0,2% nel 2016, 1,2% nel 2017 e 1,6% in 2018.

"Non abbiamo discusso" dell'estensione del programma di acquisti (Qe), aggiunge il presidente della Bce ricordando come il consiglio dei governatori della Bce abbia dato incarico ai comitati "di valutare le opzioni per assicurare una corretta attuazione del nostro programma di acquisto". "Al momento non vi sono cambiamenti sostanziali" nelle previsioni per giustificate un cambio nella nostra azione.

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