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Formazione, sì da Roma a stato di crisi: passo verso prepensionamenti

PALERMO. Oggi al Boccone del povero, a Palermo, il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, annuncerà che il ministro ha accettato la richiesta della Regione di dichiarare lo stato di crisi per il settore della formazione professionale. E’ il primo passo, indispensabile, per arrivare a prepensionamenti ed esodi incentivati che alleggeriranno di almeno 2.500 persone il settore dei corsi tradizionali.

Alle 15,30 il sottosegretario incontrerà gli assessori alla Formazione e al Lavoro, Bruno Marziano e Gianluca Miccichè, insieme con il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Una volta dichiarato formalmente lo stato di crisi si insedierà una cabina di regia mista Stato-Regione che, col coinvolgimento dei sindacati e delle associazioni degli enti, detterà tempi e procedure per l’esodo.

Si partirà, in ogni caso, il primo gennaio. Perché i prepensionamenti negli enti siciliani verranno agganciati a una norma nazionale analoga che il governo Renzi inserirà nella prossima legge di Stabilità. A meno di sorprese potranno lasciare in anticipo gli enti i dipendenti che sono nati nel ’51, nel ’52 e nel ’53. Ma se lo Stato cambierà questi paletti, anche in Sicilia varranno le modifiche. Poi la Regione finanzierà autonomamente il prepensionamento dei dipendenti nati nel triennio successivo mettendo sul tavolo 32 milioni di fondi comunitari.

Un piano analogo, ancora in via di definizione, permetterà di alleggerire anche il bacino degli ex sportellisti dell’orientamento professionale: sono 1.700 e almeno 500 potrebbero andar via ma l’assessorato al Lavoro dovrà mettere sul tavolo altre risorse.

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