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Liberi consorzi e Città metropolitane,
l'Anci: ma ora servono i finanziamenti

PALERMO. Va bene il recepimento della legge Delrio, va bene l'attuazione delle Città metropolitane, va bene anche la convivenza con i Liberi consorzi previsti dalla legge regionale ma, dice l'Anci Sicilia, adesso va chiarito quali saranno gli strumenti finanziari e i tempi di attuazione.

Insomma, secondo la sezione siciliana della associazione dei Comuni, presieduta dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, mancano i soldi per portare avanti il progetto delle "supercittà" di Palermo, Catania e Messina.

Lo dice in una nota congiunta scritta con Mario Emanuele Alvano, il segretario generale dell’Anci Sicilia: “Prendiamo atto che a distanza di oltre due anni dalla legge Delrio vi siano anche in Sicilia le condizioni per l’attuazione della riforma dell’ente intermedio. Resta però da chiarire quali siano le condizioni di sostenibilità finanziaria che consentano agli amministratori locali di assumersi la responsabilità della gestione dei liberi consorzi e delle città metropolitane anche in considerazione dello stato di abbandono delle strade provinciali,della mancata erogazione di servizi strategici, delle scuole secondarie ed in relazione al delicatissimo tema del personale”.

Sulla riforma delle ex Province il cerchio si è chiuso ieri pomeriggio, quando l'Ars, con 34 voti a favore, 27 contrari e un unico deputato astenuto, ha ha dato il via libera definitivo alla cosiddetta "norma Delrio". Il testo, recependo la normativa nazionale, prevede che a guidare le tre Città metropolitane di Palermo, Messina e Catania siano i primi cittadini dei 3 capoluoghi, che assumeranno automaticamente quindi il ruolo di sindaci metropolitani. La votazione è avvenuta con voto segreto.

Secondo la legge regionale di riforma, a dire il vero, i sindaci metropolitani dovevano essere scelti per elezione, ma il testo è stato poi impugnato dal Governo nazionale. A velocizzare i tempi di adozione della normativa, ha inciso anche l'arrivo dei fondi destinati a Palermo e Catania e annunciati da Matteo Renzi, i quali senza l'approvazione delle città metropolitane rischiavano di non essere utilizzabili. Si parla del Patto per Palermo e per Catania che il presidente del consiglio ha firmato in Sicilia un paio di settimane fa proprio con Orlando ed Enzo Bianco, primi cittadini delle due città.

 

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