PALERMO. I cinque direttori di Sicilia e-Servizi costano meno di 800 mila euro l’anno. Questa sembra l'unica certezza. Lo comunica sul sito la stessa società regionale che prova così a fare chiarezza sulla questione del costo del personale.
Sul sito istituzionale dell’azienda che si occupa di informatica sono pubblicati i primi dati relativi ai cinque direttori in servizio dal 2008, sui quali l'assessorato al Bilancio ha più volte chiesto chiarezza: non ci sono ancora i compensi nel dettaglio, ma in un prospetto si spiega che le indennità di quattro dirigenti sono inferiori a 160 mila euro: si tratta di Leonardo Palazzolo che si occupa della divisione Affari generali, di Marco Lo Bello della Pianificazione strategica, di Francesco Miosi della direzione tecnica e del vicedirettore agli Affari generali Pietro Cammarata, transitato a Sicilia e-Servizi nel 2010 dopo la liquidazione di un’altra partecipata dove lavorava.
Per quanto riguarda il direttore generale Dario Colombo, si specifica invece che il compenso è uguale al tetto imposto pari a 160 mila euro lordi. Antonio Ingroia, alla guida della società, aveva invece già annunciato che il suo compenso ammonta a 50 mila euro lordi.
Il chiarimento arriva mentre su Sicilia e-Servizi era scoppiata l’ennesima bufera a causa del taglio dei trasferimenti da parte della Regione. Secondo l’ufficio informatico guidato dall’ex dirigente Maurizio Pirillo, i costi della società sono superiori a quelli di mercato. Ipotesi respinta al mittente dai vertici dell’azienda, dal presidente Antonio Ingroia al direttore Colombo, che hanno parlato di calcoli errati.
In tutto nel bilancio del 2014 il personale è costato 4,1 milioni tra stipendi, oneri sociali e tfr accantonato. Secondo Ingroia il personale oggi costa un milione in più del dovuto perché Sicilia e-Servizi è costretta a rivolgersi a una società interinale per superare il blocco delle assunzioni.
L'assessorato al Bilancio aveva chiesto a Ingroia di tagliare i compensi ma l'amministratore della società spiega che è nato subito un contenzioso. Al fianco della società si è schierato il presidente Rosario Crocetta, che ha spiegato come “in questi anni i costi di Sicilia e-Servizi siano calati notevolmente”.
In Finanziaria però una norma presentata dal renziano Luca Sammartino consente ai dipartimenti di rivolgersi anche ad altre società piuttosto che a Sicilia e-Servizi. Un modo per liberalizzare le scelte dell’amministrazione che secondo Ingroia rischia però di creare una situazione di caos con scelte poco trasparenti.
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