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Roma cancella la riforma degli appalti, costruttori: gare a rischio turbativa

Nell’Isola si farà di nuovo riferimento alla normativa che risale al 2011 e che aveva scatenato la protesta dell’Ance

PALERMO. Non c’è pace per la riforma degli appalti in Sicilia. La legge che aveva regolato il meccanismo dei ribassi delle gare, evitando cioè possibili condizionamenti e che gli importi dei lavori pubblici scendessero vertiginosamente, dal primo gennaio non è più in vigore.

Nell’Isola si farà di nuovo riferimento alla normativa che risale al 2011 e che aveva scatenato la protesta dell’Ance, l’associazione dei costruttori, e di decine di altre associazioni datoriali: dati alla mano, quel provvedimento aveva creato un aumento esponenziale dei ribassi d’asta giunto lo scorso anno a una media regionale del 36,8 per cento. La riforma varata dall’Ars lo scorso luglio ha riportato la media al 12 per cento: peccato che quella norma era agganciata a una legge nazionale che dal primo gennaio 2016 non è più in vigore. Dunque in Sicilia è tutto da rifare, con l’Ance che chiede un intervento immediato al governo nazionale.

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