PALERMO. Per evitare la chiusura hanno risparmiato su tutto: affitti, rimborsi benzina, buoni pasto, fotocopiatrici, persino le forniture di carta e penna. Così tre società di cui la Regione è socio di maggioranza hanno sanato un buco complessivo di 4 milioni di euro e sono riuscite a evitare il licenziamento di un centinaio di dipendenti. Una legge nazionale prevede infatti la liquidazione delle società partecipate con bilanci in rosso per quattro anni su cinque: le aziende si sono fermate a tre, Sviluppo Italia Sicilia, Parco tecnologico e Maas di Catania. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE IN 10 ANCORA IN VITA MA COSTI DA RIDURRE ENTRO MAGGIO. Sono 11 le società di cui la Regione è socio e che sono ritenute strategiche. Il piano di riordino firmato a fine novembre dal presidente Rosario Crocetta prevede che anche queste siano sottoposte ad «azioni di contenimento dei costi». Si tratta di Ast, Sas, Sicilia e-Servizi, Seus e Irfis, che si aggiungono a quelle che hanno già sanato i bilanci. Avranno tempo fino a maggio per ridurre i costi e dimostrare che le tariffe pagate dalla Regione siano convenienti.