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In Italia più vertici "rosa": quasi 1 dirigente su 3 è donna, ma ancora sotto media dell'Ue

ROMA. Record in Italia nel 2015 per la «quota rosa» ai vertici delle aziende. Le donne dirigenti, in tutti i settori, hanno superano il 29% rispetto al 26% di 5 anni fa. A fine settembre 2015, le donne dirigenti erano 115.400 (29,3%) su un totale di 393.700. La quota maschile è scesa al 70,7%, con 278.300 unità. La media europea è intorno al 33%. A settembre 2010 le donne dirigenti erano il 25,9% e gli uomini il 74,1%.

È quanto emerge da una ricerca di Aldai, Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali (Federmanager).L'Italia è fra i Paesi più virtuosi nell'Unione Europea nel «pay gender gap». Il divario negli stipendi fra uomo e donna a parità di mansione è stimato al 7,3% contro una media europea del 16,3%. È quanto risulta da un'indagine Aldai, Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali, aderente a Federmanager.(Si diffonde anche in Italia la figura del padre in «congedo parentale» per accudire i neonati, dopo il periodo di maternità obbligatoria a favore della madre. I padri che hanno beneficiato del permesso sono stati oltre 200.000 in 7 anni, coinvolgendo una coppia ogni 8.

La quota è salita dal 7% delle coppie nel 2008 al 12,2% del 2014. L'Italia si avvicina così agli standard europei. È quanto emerge da una ricerca di ALDAI, Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali aderente a Federmanager.

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