
PALERMO. Trent’anni dopo l’avvio della liquidazione, domani la Regione chiuderà la società partecipata Siace. Martedì invece sarà pubblicato il bando da poco più di due milioni di euro per mettere in vendita uno dei beni della società Terme di Sciacca, per sanare i debiti e tentare di affidare a privati la gestione di questa struttura. È così che il piano di dismissione delle società regionali avanza tra mille difficoltà. Se cinque strutture sono state già definitivamente chiuse, per altre cinque il governo è chiamato agli straordinari per via di contenziosi decennali e debiti che rischiano di creare un buco da oltre 50 milioni di euro.
Il piano di riordino firmato dal presidente Rosario Crocetta prevede il salvataggio di dieci società e la chiusura definitiva di tutte quelle in liquidazione. Di quest’ultimo aspetto si sta occupando l’ufficio speciale guidato dalla dirigente Grazia Terranova che in pochi mesi ha raggiunto traguardi storici. Già quattro le società definitivamente chiuse: Sicilia Turismo, Quarit, Sicilia e-Innovazione e Ciem. Domani toccherà a Siace, una ex cartiera il cui iter di chiusura va avanti addirittura dal lontano 1985.
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3 Commenti
Vittorio
20/12/2015 10:36
Questi sono i tempi Biblici della Regione Siciliana.
Zeus
20/12/2015 13:25
Il traguardo storico che ha raggiunto la dirigente terranova sicuramente è stato quello di scatenare le azioni legali da parte dei dipendenti licenziati (in barba alla legge nazionale) ai danni della regione sicilia ovvero dei siciliani. Fatele un grande applauso
onesta
20/12/2015 22:52
Davvero un ottimo lavoro...fatto con attenzione specie nei confronti dei dipendenti ed al loro futuro lavorativo....il tutto per il bonus che si sta prendendo la cara dottoressa tagliateste