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Aborto, pochi medici e poche strutture: salute a rischio per le donne siciliane

PALERMO. Ad Agrigento per un' interruzione volontaria di gravidanza bisogna attendere il sabato. Perché è l' unico giorno della settimana in cui si eseguono le operazioni, ma soprattutto perché è uno dei due giorni in cui l' ospedale ha «in prestito» da Sciacca un ginecologo che non è obiettore di coscienza: nella città dei templi, infatti, lo sono tutti. E questa è solo la punta dell'iceberg in un' Isola che mette a disposizione di chi decide di abortire appena 33 strutture, ossia l'esatto 50 per cento di un totale che ne conta 66 attrezzate con un reparto di ostetricia e ginecologia e contro una media nazionale che tocca i 60 punti percentuali. La stessa Isola in cui l' 87,6 per cento dei ginecologi è obiettore di coscienza, quando la media nazionale si ferma al 70 per cento (ci superano soltanto Molise con il 93,3% di obiettori, Bolzano col 92,2 e Basilicata con una media del 90,2).
Tutti dati, questi, riferiti al 2013 e forniti dall'assessorato regionale alla Sanità su base Istat, che ieri pomeriggio sono stati al centro dell' incontro «La 194 è donna. Interruzione volontaria di gravidanza: facciamo il punto», organizzato nelle Ex scuderie di Palazzo Cefalà, a Palermo, dalle Donne della Sinistra palermitana, che comprende esponenti di Sinistra ecologia e libertà, Rifondazione comunista, Futuro a sinistra, L' Altra Europa e Radicali. «È un' iniziativa che nasce dall'esigenza di riportare l'attenzione su una situazione drammatica- esordisce Daniela Carella, esponente di Sel Palermo, che ieri ha moderato l' incontro -. In Italia il 40 per cento delle strutture non pratica l' Ivg (interruzione volontaria di gravidanza, ndr.) quando la legge prevede che, pur di mantenere e garantire il servizio, un direttore sanitario può revocare l' obiezione di coscienza. E in Sicilia registriamo una delle situazioni più critiche. Basti pensare che ad Agrigento bisogna attendere che arrivi un ginecologo di Sciacca, che il mercoledì fa visite e prelievi e il sabato opera; mentre a Palermo gli aborti sono eseguiti in sole quattro strutture: Ingrassia, Civico, Cervello -Villa Sofia e clinica Candela».

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