ROMA. Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato in settembre di 7,0 miliardi, a 2.191,7 miliardi, sotto livelli record. È quanto calcola la Banca d'Italia. L'aumento è stato determinato dal fabbisogno (17,9 miliardi), in parte compensato dalla diminuzione (9,7 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro (64,0 miliardi; 51,6 a settembre del 2014). Nei primi nove mesi dell'anno, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 55,8 miliardi; il fabbisogno cumulato è stato pari a 42,8 miliardimentre le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 17,6 miliardi. Ma settembre, comunque, non raggiunge il record di 2.204 miliardi di euro toccato a giugno e nemmeno i livelli di luglio e di aprile. Dai dati Bankitalia mette in risalto che complessivamente la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione, il lieve apprezzamento dell'euro e gli scarti di emissione hanno diminuito il debito per 1,2 miliardi. Con riferimento ai sottosettori, l'incremento del debito delle Amministrazioni pubbliche riflette sostanzialmente quello delle Amministrazioni centrali (7,1 miliardi).