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Uilca: "Il piano industriale di Unicredit penalizza la Sicilia"

PALERMO. "Centinaia di esuberi in Sicilia e decine di agenzie Unicredit che saranno chiuse; questi potrebbero essere gli effetti del nuovo piano industriale ieri presentato a Milano". Lo dice Gino Sammarco segretario generale Uilca Sicilia incontrando i dirigenti sindacali uilca Unicredit per fare il punto sulla devastante notizia.

"In tale contesto di esuberi - aggiunge - prepensionamenti, cessioni di rami d'azienda e chiusura di filiali si creeranno gravi difficoltà per i lavoratori, per le famiglie e per le imprese della Sicilia. La regione siciliana è azionista di Unicredit, o forse non lo è più come dicono i beni informati? Di certo non ha più un rappresentante nel Consiglio di amministrazione di UniCredit. Nell’assordante silenzio della classe politica siciliana, la Regione parrebbe abbia venduto o addirittura svenduto la propria partecipazione, che nel 2008 quotava 650 milioni di euro, per poche decinde di milioni con un'operazione che sembrerebbe avvolta nel mistero".

"Se ciò fosse vero - prosegue Sammarco - le quote di uno storico investimento, patrimonio di tutti i siciliani, sarebbero state utilizzate per coprire la spesa corrente. Auspichiamo che la Regione faccia chiarezza e che la politica prenda subito posizione su questi eventi che certamente avranno gravi conseguenze per la Sicilia. La Sicilia non puo’ continuare a perdere posti di lavoro. Chiediamo che non si parli solo di tagli, di esuberi e di licenziamenti, ma che si proceda alle assunzioni in Sicilia proponendo anche lo scambio generazionale come tante altre Aziende italiane hanno fatto ad esempio Poste italiane, Banco Popolare ed in ultimo LUxottica. La Uilca siciliana si opporra’ a queste continue aggressioni sulla tenuta occupazionale nel settore del credito in una regione ancora in profonda crisi con tassi di disoccupazione giovanile tra i più alti in Europa".

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