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L'Ocse migliora le previsioni per l'Italia e si congratula: il Jobs Act aiuta il lavoro

Padoan: "I nostri progressi non sono un fuoco di paglia acceso dalla Bce, ma il risultato del nostro impegno nelle riforme"

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan

PARIGI. L'Ocse migliora le sue previsioni per l'Italia e si congratula con Roma per le riforme messe in atto, in particolare in materia di lavoro. Un giudizio che viene a supportare le parole del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che, in un'intervista a Die Welt, afferma che "i nostri progressi non sono un fuoco di paglia acceso dalla Bce, ma il risultato del nostro impegno nelle riforme".

Non senza aggiungere una bacchettata alla Germania, invitandola a ridurre il suo esorbitante surplus commerciale. Nel suo Economic outlook, l'organizzazione parigina ritocca al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto a settembre le stime per la crescita del Pil italiano 2015 e 2016, portandole rispettivamente a +0,8% e +1,4%.

In Italia "la ripresa sta gradualmente prendendo velocità", scrive l'Ocse, "il mercato del lavoro sta migliorando, e aiuta a spingere i consumi verso l'alto", e "il rimbalzo degli investimenti potrebbe essere più elevato del previsto, soprattutto se sarà costituita una società di asset management per acquisire i prestiti in sofferenza e il mercato immobiliare residenziale si riprenderà più in fretta".

La "svolta" sul fronte dell'occupazione, spiega il rapporto, è in gran parte merito del Jobs act e gli sgravi per le assunzioni, che "hanno portato a un rilevante aumento dei nuovi contratti a tempo indeterminato e ampliato le reti di sicurezza sociale, rendendo la crescita più inclusiva". Di conseguenza, il tasso di disoccupazione nelle previsioni Ocse calerà dal 12,3% di quest'anno all'11,7% nel 2016 e 11% nel 2017.

Stime positive anche per il deficit italiano, che "continuerà a diminuire, con la ripresa economica che aumenta gli introiti fiscali e l'onere per interessi sul debito pubblico che cala" e passerà dal 2,6% del Pil nel 2015 a 2,2% nel 2016 e 1,6% nel 2017. E per il debito pubblico che, dopo il picco del 2015 a 134,3% del Pil, scenderà al 133,5% nel 2016 e 131,8% nel 2017.

"Avere un riconoscimento di questo livello è importante, è un sostegno ad andare avanti", ha commentato a caldo il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a Parigi per il New world forum, che ha ospitato la presentazione dell'Outlook Ocse. "Sappiamo che molte cose sono già state realizzate e producono degli effetti", ha sottolineato, "ma resta ancora molto lavoro da fare, altre sfide".

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