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Sanità, in Sicilia conti in regola ma si pagano più tasse

Cittadini e imprese versano circa 300 milioni all'anno perché le aliquote sono ai massimi. L'assessore Gucciardi: lo Stato dovrebbe premiare chi ha risanato

L'assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi

PALERMO. Nonostante i conti in regola di Asp e ospedali siciliani, al momento non è prevista alcuna riduzione dell'Irap e dell'addizionale Irpef. Oggi i siciliani pagano quasi 300 milioni di euro di tasse in più perché i conti della sanità dell'Isola sono stati in rosso: una «sanzione» prevista per le Regioni in piano di rientro, il percorso imposto dallo Stato per uscire dal deficit.

Le aliquote sono poi rimaste ai massimi per via del deficit generale della Regione. Lo spiega l'assessore alla Salute, Baldo Gucciardi: «Nella Legge di stabilità al momento sono previsti altri aumenti di Irpef e Irap per le Regioni in piano di rientro» afferma l'assessore che aggiunge: «Noi siamo rimasti per il 2015 nel co siddetto piano di consolidamento, un piano di rientro volontario per scelta spontanea dell' assessore che mi ha preceduto e del presidente della Regione».

Gucciardi però avverte: «È ovvio che se dovessero rimanere queste norme penalizzanti per le Regioni in piano di rientro, io ovviamente non sceglierò di rimanerci considerato che noi non ne abbiamo più l'obbligo perché siamo ormai fuori dal piano e con la situazione risanata».

L'assessore ritiene però che la Legge di Stabilità possa essere presto modificata: «C'è in corso la discussione ancora aperta, soprattutto su queste norme, anche dopo le dimissioni di Sergio Chiamparino da presidente della Conferenza Stato -Regioni in polemica con le norme della legge di stabilità troppo penalizzanti per le Regioni». Per Gucciardi andrebbero premiate invece le Regioni che co mela Sicilia hanno ospedali e Asp in utile. Le aziende ospedaliere italiane in deficit sono 31 su 108.

E di queste 24 sono a rischio piano di rientro secondo i parametri indicati al momento dalla Legge di Stabilità. Prati camente quasi 1 su 4, anche se la loro distribuzione territoriale non è omogenea. Le aziende da risanare sono infatti tutte concentrate in 7 Regioni: Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio, Calabria e Sardegna.

Nessuna in Sicilia. Il quadro dei conti è stato ufficializzato dall'Agenas, l'agenzia ministeriale che controlla i servizi sanitari, che ha pubblicato tutti i bilanci delle 108 aziende ospedaliere italiane compresi policlinici universitari e Irccs pubblici.

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