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Saldi in Sicilia in anticipo, si parte il 2 gennaio

Sulle vendite promozionali rimarranno sempre le stesse regole: sarà possibile mettere in promozione soltanto determinati stock di merce e non tutto quello che c'è in negozio

PALERMO. È svolta nel commercio siciliano: saldi e promozioni tutto l'anno. Scatta la liberalizzazione del settore, si potrà acquistare sempre con gli sconti. Dopo la riunione con le associazioni dei commercianti, consumatori e grande distribuzione, l'assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello ha firmato ieri il decreto che anticipa i saldi invernali al 2 gennaio 2016 (negli ultimi due anni sono iniziati il 5 gennaio, come in quasi tutto il resto d'Italia) e prolunga il periodo in cui è possibile mettere la merce in promozione. Due mosse che di fatto liberano il settore.

Il periodo dei saldi invernali si concentrerà tra il primo sabato di gennaio (giorno 2) al 15 marzo, mentre quelli estivi si svolgeranno dal primo sabato di luglio al 15 settembre. Ma la vera novità è racchiusa nelle vendite promozionali. Se prima erano ammesse da febbraio a maggio e da agosto a novembre, a distanza di almeno un mese dal periodo dei saldi, con il nuovo decreto sono autorizzate dal 16 marzo al 30 giugno e dal 16 settembre al 31 dicembre, cioè in tutti quei mesi in cui non ci sono saldi. Questo significa che per tutto l' anno i consumatori potranno acquistare con gli sconti.
«Adesso possiamo dire di aver liberalizzato il settore - dice l'assessore -. Ho ascoltato le proposte delle associazioni di categoria e sono arrivata alla decisione che rendere libero il mercato darà una mano di aiuto ai commercianti, in un periodo di crisi, e ai consumatori, ai quali stiamo dando la possibilità tutto l'anno di fare acquisti concorrenziali e scontati».

È vero pure che i saldi hanno perso da molti anni il famoso appeal che li contraddistingueva. I commercianti si stanno adeguando al mercato, che vede protagonisti quei consumatori attenti al risparmio. Sms, card ed email ai clienti fidelizzati sono stati gli strumenti per anticipare le vendite con sconti alla cassa anche del 30 per cento. Tutto regolare di fronte alla legge, che vieta solo di pubblicizzare i saldi prima dell' avvio ufficiale. Sta di fatto che, in un mercato completamente liberalizzato, vedi aperture dei negozi anche nei festivi, iter burocratici semplificati, i soli paletti che stabiliscono le date di inizio dei saldi sono quantomeno anacronistici.
«È proprio questo il senso del provvedimento - dice Salvatore Bivona, presidente della Cidec regionale -. Gli sconti sono applicati sempre e comunque sottobanco. In questo modo sarà fatto tutto alla luce del sole. Abbiamo inoltre avanzato la proposta di anticipare i saldi al primo sabato di gennaio, per dare una spinta in più al mercato e colmare i mesi asfittici con le promozioni».
Sulle vendite promozionali rimarranno sempre le stesse regole: sarà possibile mettere in promozione soltanto determinati stock di merce e non tutto quello che c'è in negozio. Inoltre, l'avvio delle promozioni dovrà essere sempre richiesto ai comuni di appartenenza, con largo anticipo.
Spetterà alle amministrazioni comunali fare modifiche sull' iter autorizzativo per rendere ancora più flessibili e veloci le richieste. Sui saldi, infine, l'anticipo al 2 gennaio non collima con il progetto di Federmoda, che negli ultimi due anni è riuscita a convincere quasi tutte le regioni d' Italia sulla necessità di avere una data unica per l'inizio dei saldi: il 5 gennaio, giorno prefestivo.

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