
PALERMO. Ora c’è l’ufficialità. Palazzo Chigi ha comunicato per iscritto che impugnerà entro il 4 ottobre la riforma con cui l’Ars ad agosto ha creato le tre città metropolitane di Catania, Palermo e Messina e i sei liberi consorzi di Comuni per sostituire le Province. Renzi chiede di recepire la riforma nazionale.
Una mossa che apre un conflitto istituzionale fra Roma e Palermo e anche fra giunta e Ars. Secondo Giovanni Ardizzone «era chiaro fin dall’inizio che questa legge aveva un vulnus. Il sistema di governo dei nuovi enti non regge. Si è fatto ricorso troppo spesso al voto segreto e il progetto iniziale è stato stravolto». Il presidente dell’Ars lascia intendere che bisogna tornare in aula per correggere gli errori: si salverebbe così una parte della riforma. Crocetta è di parere opposto e oggi sarà a Palazzo Chigi per comunicarlo di persona: «Difenderemo la legge davanti alla Consulta. Non abbiamo legiferato su materie di competenza statale. Abbiamo regolato i liberi consorzi che sono enti previsti nel nostro Statuto, che ha forza di legge costituzionale».
È il tema che dividerà anche i giuristi. Il documento inviato da Palazzo Chigi segnala che la legge con cui a livello nazionale sono state soppresse le Province «ha natura di riforma economica e sociale» e in quest’ottica «impone anche alle Regioni a statuto speciale di adeguarsi».
DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 24 SETTEMBRE 2015

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7 Commenti
Giovanni
24/09/2015 07:11
Sono quarant'anni che si parla di abolizione delle province e la politica non sa fare a meno di una burocrazia fine a se stessa. La regola è una sola: affamare la bestia per sconfiggerla!
salvo
24/09/2015 08:02
Non so chi tu sia ma credimi non capisci un c...o la bestia come la chiami e' gia' affamata, guarda le strade, gli istituti superiori stanno cadendo sui nostri figli sensa la dovuta manutenzione, e parli perche non hai un figlio disabile, l'anno scolastico è iniziato e non hanno nessun sostegno, mi fermo qui, meglio non andare avanti. L'ignoranza regna sovrana
mimi
24/09/2015 09:41
Salvo hai ragione, guarda le strade, le scuole, ma non fa niente da sempre, tranne riempire le tasche di un esercito di nullafacenti senza la minima dignità, pensando che lo stipendio sia un diritto.eil lavoro un optional.
nino
24/09/2015 10:43
Sig. Salvo le sue rimostranze sono legittime e le condivido, ma non credo fosse necessario dare quei giudizi pesanti sul Sig. Giovanni per affermarle. Siamo qui per confrontarci sulle idee e sui pareri che abbiamo sugli argomenti che il giornale tratta e non per offenderci a vicenda. Lei ha citato alcuni argomenti di criticità delle provincie che sono vere ma ne ha dimenticate molte altre che potrei citare io e quindi metterlo nelle stesse condizioni del Sig. Giovanni. Mi creda siamo tutti ignoranti, nessuno può sapere tutto di tutti anche i pluri laureati super manager super competenti super in tutto hanno le loro lacune, e non si finisce mai di imparare. Naturalmente ognuno si comporta come vuole quindi massima libertà, ma penso che qui come nella nostra vita privata possiamo dire qualsiasi cosa esprimere qualsiasi giudizio confrontarci con chiunque senza entrare nel personale e senza usare termini offensivi verso nessuno. A me, oltre che giusto, sembra molto più facile e più utile agire in questo modo.
Sabrina74
24/09/2015 11:29
Nino sono perfettamente d'accordo con te.....ascoltare i pareri opposti é segno di maturità, rispetto ed educazione!!!!
Antonio
24/09/2015 14:03
Concordo con Nino e Sabrina sugli atteggiamenti. Per quanto riguarda la questione, Crocetta ha formalmente ragione: in Sicilia, la materia degli enti locali, è di competenza esclusiva della Regione, perché così stabilisce lo Statuto Speciale, che ha valore di legge costituzionale. Ma nella sostanza ha torto perché lo Statuto le aveva abolite, le province, già nel 1947, mente questa finta riforma le mantiene, cambiando loro solamente il nome. A chi si lamenta dei disagi, ricordo che un conto sono i bisogni, un altro i soggetti che debbono farvi fronte. Le Province non vanno più bene, ammesso che mai siano andate bene. Si può fare di meglio. Volendolo e sapendolo fare, si capisce.
Fabrizio
24/09/2015 07:21
La Regione Siciliana ha potestà esclusiva in materia di enti locali. Il ricorso di Roma è pretestuoso e infondato e dimostra la volontà di volere prevaricare e rimuovere qualsiasi spazio di autonomia garantita dall'ordinamento costituzionale che sia quello del parlamento italiano o delle regioni poco importa. Nel merito è paradossale che impugni una legge regionale il cui principale difetto è di avere copiato quasi integralmente, rinunciando alla autonomia statutaria, la legislazione italiana.
Antonio 1
24/09/2015 08:08
Altra riforma legiferata dall'ARS impugnata da Roma! E' mai possibile che non se ne combini una giusta? I nostri governanti le leggi le fanno con la testa o con i piedi? E se sono degli incapaci perché non cambiano mestiere?
Ottone
24/09/2015 08:56
Seppure le norme nazionali costituiscano norme di grande riforma economica e sociale lo Stato non può dettare norme di dettaglio in materia di competenza regionale esclusiva. Bisogna attendere i motivi di impugnazione per capire meglio.
car
24/09/2015 19:38
la provincia di calatanissetta è statata sempre assente basta percorrere la sp da Caltanissetta a mussomeli viene da ridere possono fare solo i comici.
gianni
24/09/2015 20:15
Dove sono finiti i soldi per la manutenzione delle strade provinciali? già quando c'erano le province la manutenzione era carente, adesso è proprio inesistente. Fino a quando dobbiamo mantener questi carrozzoni politici?
gino
24/09/2015 21:08
La strada provinciale 47 lentini agnone bagni è in condizioni disastrose, piena di buche, spazzatura ai lati della strada e la vegetazione che ha invaso la sede stradale restringendola. A quando la manutenzione?