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Trasferimenti alla Regione, è rottura fra governo e sindacati

Le parti sociali si defilano: non parteciperemo al prossimo incontro all’aran. Si tratta fino a martedì

PALERMO. I sindacati non ci stanno. E così sulla mobilità dei dipendenti regionali è già rottura fra governo e parti sociali. Nè gli autonomi nè i confederali annunciano di voler sottoscrivere la bozza di regolamento proposta dall’assessore al Personale. E ciò, come anticipato dallo stesso Giovanni Pistorio, dovrebbe spingere il governo a varare il provvedimento scavalcando la concertazione.

La verifica si avrà solo martedì, quando sindacati e Aran (l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) torneranno a riunirsi. Ma le posizioni sono emerse già ieri. Pistorio ha anticipato sul Giornale di Sicilia che «la dialettica sindacale ha i suoi tempi ma non può essere dilatoria». Premessa per ribadire anche ieri che «se martedì non si firma, trasformerò l’accordo in una circolare». È la presa d’atto dello stallo di una estenuante trattativa, finora inutile, iniziata all’Aran da oltre due settimane per applicare una legge varata a fine aprile.

L’accordo proposto prevede che ogni volta che un dirigente manifesterà l’esigenza di personale, la giunta delibererà i trasferimenti dopo aver individuato i dipendenti in base a categoria, qualifica e curriculum e tenendo conto anche della distanza dal luogo di lavoro, dei carichi di famiglia e dell’anzianità. Pistorio inoltre non molla sulla possibilità che in casi eccezionali e motivati i dirigenti possano indicare alla giunta preventivamente i nomi dei dipendenti che si vuole trasferire.

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 18 SETTEMBRE 2015

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