PALERMO. Stringere la cinghia fino a fine anno perchè «a parte quelle per cofinanziare i fondi europei e per pagare gli stipendi, ci saranno risorse per poco o nulla». E nel frattempo chiudere la trattativa con il governo nazionale per fare chiarezza sulle entrate a cui la Regione ha diritto in base allo Statuto: un’operazione che può portare nelle casse stabilmente «800 milioni, forse anche di più» e senza la quale «toccherà inventarsi qualche soluzione per coprire il buco di bilancio». L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, è volato ieri a Roma per il primo faccia a faccia con gli uomini di Renzi mostrando un cauto ottimismo sulle prospettive della Regione. L’anno scorso è stato costretto a varare una Finanziaria piuttosto dura. Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno? «Intanto vorrei iniziare col dire che la situazione non è drammatica come quella di un anno fa. Allora c’erano da recuperare tre miliardi, oggi dobbiamo arrivare a un miliardo e 800 milioni. Ma nel frattempo molto è stato fatto. Stiamo lavorando per capire come dare attuazione ad alcune norme dello Statuto (gli articoli 36 e 37 sulle tasse che devono pagare le imprese con sede fiscale altrove ma che lavorano qui). Ciò garantirebbe entrate stabili. Inoltre dobbiamo raggiungere una intesa per regionalizzare la spesa sanitaria e trasferire qui tributi riscossi a livello centrale: ciò garantirebbe almeno 600 milioni in più all’anno. Ma, soprattutto, darebbe la certezza di poter contare ogni anno su entrate certe. È fondamentale per programmare investimenti». DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 16 SETTEMBRE 2015