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Dipartimento Pesca, 16 «esterni» per non perdere i fondi Ue

Sul piatto sono pronti quasi 100 mila euro, la questione nasce anche questa volta da un atto di interpello andato a vuoto

PALERMO. E tre. Dopo i due maxi-appalti di pochi giorni fa del Fondo sociale europeo e del Fesr, il fondo europeo per gli investimenti, anche il dipartimento alla Pesca affida agli esterni la gestione dell’ultima fase del Fep, i fondi comunitari per la pesca, appunto, da spendere entro dicembre.

Sul piatto sono pronti quasi 100 mila euro (97,5 per l'esattezza) per 16 esperti esterni, che dovranno supportare gli uffici regionali e accelerare la spesa, pena il disimpegno automatico, il rischio, cioè, che i soldi della programmazione 2007-2013 tornino a Bruxelles.

Tutte attività che rientrano nella cosiddetta assistenza tecnica, che è espressamente prevista dall'Unione europea ma che scatena ugualmente l'ennesimo scontro sui regionali. Altro che esterni, secondo i sindacati quei soldi potrebbero essere utilizzati per incentivare e formare i dipendenti di Palazzo d'Orleans.

La questione nasce anche questa volta da un atto di interpello andato a vuoto e dalla necessità della Regione di correre ai ripari per non far andare i soldi in fumo. I temi sono diventati ormai il tormentone di quest'estate. Bandi a cui non ha risposto nessuno, cattiva distribuzione dei regionali, con uffici in sovrannumero e altri sottodimensionati: situazione che ha provocato disagi e rallentamenti alla spesa dei fondi comunitari.

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