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Coldiretti: agricoltura e caseifici in Sicilia, il lavoro c'è ma mancano i giovani interessati

"Nella zona montana agrigentina ed etnea, fa sapere Coldiretti, ci sono caseifici che cercano addetti alla lavorazione del latte e della produzione dei formaggi"

Giuseppe Pullara, vice presidente nazionale di Conflavoro

PALERMO. Ci sono nuove opportunità di lavoro in agricoltura in Sicilia. In particolare nelle produzione di qualità. Ma mancano i giovani preparati per il settore. Lo ha spiegato Coldiretti oggi a Ditelo a Rgs. E le imprese puntano sul Marchio unico nazionale per difendere i prodotti genuini italiani.

Cresce l’interesse per le produzioni enogastronomiche di qualità sui terreni siciliani. Lo spiega Coldiretti. Su questi prodotti investono gli agricoltori dell’Isola per potenziare i loro mercati. E creare anche nuove opportunità di lavoro. In particolare in provincia di Agrigento e nel Catanese. "Nella zona montana agrigentina ed etnea, fa sapere Coldiretti, ci sono caseifici che cercano addetti alla lavorazione del latte e della produzione dei formaggi".

Gli imprenditori hanno spesso difficoltà a trovare figure specializzate perché, spiegano, molti giovani non vogliono impegnarsi nell’agricoltura. Intanto gli imprenditori hanno protestato contro chi usa ingredienti di scarsa qualità e non italiani. E crescono le adesioni al Marchio Unico nazionale di Conflavoro che consente di riconoscere i prodotti italiani di qualità ed evita le contraffazioni. Il vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara ha spiegato che «il Marchio Unico Nazionale è una certificazione di conformità d’origine e tipicità italiana che garantisce al consumatore finale che un prodotto o un servizio siano interamente italiane e realmente italiani e che, allo stesso tempo tuteli dalle contraffazioni quelle aziende cento per cento Made in italy. Assieme al rilascio del certificato è stato creato un sistema di anticontraffazione».

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