
PALERMO. Ci sono nuove opportunità di lavoro in agricoltura in Sicilia. In particolare nelle produzione di qualità. Ma mancano i giovani preparati per il settore. Lo ha spiegato Coldiretti oggi a Ditelo a Rgs. E le imprese puntano sul Marchio unico nazionale per difendere i prodotti genuini italiani.
Cresce l’interesse per le produzioni enogastronomiche di qualità sui terreni siciliani. Lo spiega Coldiretti. Su questi prodotti investono gli agricoltori dell’Isola per potenziare i loro mercati. E creare anche nuove opportunità di lavoro. In particolare in provincia di Agrigento e nel Catanese. "Nella zona montana agrigentina ed etnea, fa sapere Coldiretti, ci sono caseifici che cercano addetti alla lavorazione del latte e della produzione dei formaggi".
Gli imprenditori hanno spesso difficoltà a trovare figure specializzate perché, spiegano, molti giovani non vogliono impegnarsi nell’agricoltura. Intanto gli imprenditori hanno protestato contro chi usa ingredienti di scarsa qualità e non italiani. E crescono le adesioni al Marchio Unico nazionale di Conflavoro che consente di riconoscere i prodotti italiani di qualità ed evita le contraffazioni. Il vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara ha spiegato che «il Marchio Unico Nazionale è una certificazione di conformità d’origine e tipicità italiana che garantisce al consumatore finale che un prodotto o un servizio siano interamente italiane e realmente italiani e che, allo stesso tempo tuteli dalle contraffazioni quelle aziende cento per cento Made in italy. Assieme al rilascio del certificato è stato creato un sistema di anticontraffazione».
Persone:
6 Commenti
Leo
10/07/2015 07:13
Perché non dite anche che pagate una miseria un giovane lavoratore , per sfruttarlo 15 ore al giorno ed è per questo che preferite gli immigrati , meglio inregolari , così non si lamentano . Basta con la scusa "i giovani non vogliono lavorare" , diciamo anche "gli imprenditori non vogliono pagare "
nino
10/07/2015 08:21
la zappa è molto pesante .....mentre gli happy hour , bar , discoteche sono molto leggere a cominciare da lunedi ....
Sabrina74
10/07/2015 09:00
Nino ma sei lombardo come me????hai descritto alla perfezione la maniera di vivere che hanno in tanti qua!!!!
Marios
10/07/2015 10:22
Non è assolutamente vero che i giovani non vogliono lavorare la verità che gli imprenditori dell'agroalimentare preferiscono pagare un'immigrato in nero 20 euro al giorno per 10 ore che un concittadino in regola a 400 euro che a dire a vero per uno che lavora di 10 ore al giorno sono spiccioli ma in necessità si fà , per quanto concerne le dichiarazioni sui giovani fannuloni è facile parlare da chi viene dall'epoca delmagna magna generale e dei contratti a tempo inderteminato do ve una volta assunto la maggior parte si grattava la schiena perchè tanto non poteva essere licenziato.
Melinda
10/07/2015 15:01
Diciamo che in Italia c'è un po' di tutto, giovani che non hanno voglia di lavorare e giovani che pur di lavorare si fanno sfruttare. Siccome mancano figure specializzate penso che finché non si punterà ad una formazione "seria", anche interna all'azienda, che prepari un giovane ad intraprendere un mestiere possiamo dire di tutto e di più perché quel lavoratore giovane non si troverà mai.
ser
10/07/2015 18:46
Dicono che mancano i giovani preparati, io direi che mancano le scuole che preparano i giovani all'agricoltira e laa produzione di qualità. Poi gli insegnanti dove li prendono? Esamitate la questione in toto prima di sparare.
Zazá
10/07/2015 19:53
La colpa é soprattutto di chi dovrebbe controllare e far rispettare la Legge! Un lavoratore straniero [dovrebbe]guadagnare quanto un Italiano,come si fa nei paesi civili. Purtroppo, sembra che siamo ancora lontani dall'esserlo.