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Stretta sui dirigenti pubblici, sì al declassamento per mantenere il posto

Nell'Avvocatura dello Stato maggiore spazio sarà dato ai più giovani e al merito

ROMA. Dirigenti in prima linea sul fronte della riforma della Pubblica Amministrazione. Le novità vanno dalla possibilità di chiedere il declassamento a funzionario, pur di non perdere il posto di lavoro, al giro di vite sul rinnovo del mandato.

Gli ultimi emendamenti del ddl Madia approvati in Commissione Affari costituzionali alla Camera, riscrivono anche le regole sugli incarichi nell'Avvocatura, con l'obiettivo di dare spazio ai più giovani e al merito. Altri ritocchi riguardano le posizioni ricoperte da pensionati nella P.A, con un allentamento dei vicoli posti l'estate scorsa: salta il tetto di un anno come durata massima per continuare a prestare servizio, purché non si tratti di ruoli di vertice.

Rimane invece ferma per tutti la condizione 'costo zero' (gli incarichi devono essere gratuiti). Sul capitolo sulla dirigenza era concentrata grande parte degli emendamenti (l'articolo in questione ha assorbito un terzo del totale delle proposte di modifica).A cambiare non solo il testo della delega ma lo stesso codice civile, laddove disciplina le mansioni: si apre infatti al 'declassamento volontario' a semplice funzionario pur di evitare la decadenza per quanti restano privi di incarico dopo un certo periodo di tempo.

Cosa che però non piace al sindacato dei dirigenti Unadis, "secondo cui la misura è in piena contraddizione con la soluzione trovata dal governo per il personale delle agenzie fiscali. Inoltre, se viene data la possibilità di scendere, allora deve anche essere concessa al funzionario la facoltà di salire". Il sindacato è invece favorevole all'emendamento che cancella l'automatismo nel rinnovo degli incarichi dirigenziali: potranno essere attivati esclusivamente una volta e per una durata inferiore ai due anni, e in caso di proroga, questa dovrà essere giustificata e supportata da un giudizio positivo sull'operato del primo mandato.

Fa ormai parte integrante della delega anche il nuovo articolo, firmato dal relatore Ernesto Carbone (Pd), sull'Avvocatura dello Stato. Tante le novità, tra cui: paletti alla durata degli incarichi, attribuzioni in base a indici di merito e lo stop al conferimento di posizioni direttive a chi è vicino ad andare a riposo. A proposito di pensionati, si tornano ad allargare un po' le maglie, dopo che, giusto l'estate scorsa, un decreto legge, sempre del ministro P.A. Marianna Madia, aveva ridotto al lumicino i margini per rimanere a lavorare nell'amministrazione.

Ora è stato approvato un emendamento che elimina il termine di un anno, oltre il quale il pensionato doveva uscire definitivamente e così collaborazioni e incarichi a vario titolo, anche in organi di governo, possono durare più anni. Il vincolo resta solo per ruoli direttivi e dirigenziali, per i quali si intende puntare a turn over. Nessuna novità invece sul fronte dell'attività dei pensionati che resta gratis.

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