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Dimissioni in massa negli uffici appalti della Regione, gare in tilt in Sicilia

Lasciano i vertici in mezza Sicilia. Decisiva la riduzione dei loro compensi, oltre ai tanti spostamenti richiesti ai presidenti

PALERMO. Dimissioni di massa nelle stazioni appaltanti di Catania, Palermo, Agrigento e Trapani. Va in tilt il sistema delle gare pubbliche e il governo è costretto a varare d’urgenza delle nomine su cui si preannunciano già dei ricorsi.

È un’altra emergenza che attraversa il settore dei lavori pubblici, dopo i crolli su strade e autostrade. Da oltre una settimana, senza tanto clamore, hanno lasciato i propri incarichi i presidenti e alcuni vicepresidenti degli Urega di mezza Sicilia: si tratta degli uffici che pubblicano i bandi e curano le gare d’appalto per tutti gli enti pubblici di ogni provincia.

Strutture create una decina d’anni fa per arginare il rischio infiltrazioni negli appalti. A Palermo ha fatto un passo indietro l’avvocato Enrico Sanseverino, a Trapani Carmelo Grizzafi, ad Agrigento l’ex senatore Melchiorre Cerami mentre la stazione appaltante di Catania era affidata temporaneamente a un commissario che ha dovuto lasciare l’incarico.

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