PALERMO. «Chiudere questo bilancio è stato più un miracolo che altro, partivamo da un disavanzo strutturale di 3 miliardi di euro, una cosa enorme. Dunque, considerando da dove eravamo partiti il risultato raggiunto è grandissimo». Così l'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei, prendendo la parola all'Ars, a chiusura della discussione generale sulla manovra finanziaria. Baccei ha sottolineato che, oltre a coprire il disavanzo, il governo ha aggiunto somme «per fare pulizia e chiudere i debiti del passato, come i 40 milioni con Riscossione Sicilia, il pagamento dei fitti passivi e le borse di medicina». «Partite - ha aggiunto - che erano state nascoste sotto al tappeto». Inoltre, «stiamo facendo pulizia dei residui attivi e di alcuni rischi di bilancio, lavorando assieme alla Corte dei Conti, perchè se lo facciamo quest'anno ammortizziamo in trent'anni, altrimenti in tre anni con gravi ripercussioni». Per quanto riguarda il bilancio, l'assessore Baccei ha evidenziato il lavoro fatto sulle entrate e ha citato «il miliardo di euro, strutturali, che avranno conseguenze positive sul Pil, gli oltre 500 milioni sulla territorialità dell'Iva, i 300 milioni di erosione dell'Irpef che non sono frutto di una stretta di mano ma di un confronto tra Regione, ministero del Tesoro e Agenzia delle entrate». E sulla finanziaria, ha aggiunto: «Vale tra i 200 e i 300 milioni di euro, e non è di lacrime e sangue ma di allineamento a norme nazionali, già peraltro applicate da alcuni enti in Sicilia». E ha difeso l'utilizzo dei fondi per sviluppo e coesione a copertura di spesa corrente: «Nel bilancio provvisorio avevamo previsto di utilizzarne 1 miliardo e 300 milioni, quota ora ridotta a 670 milioni, il resto è destinato allo sviluppo».
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