ROMA. Il 2014 si è chiuso con un monte ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, pari a oltre 1,1 miliardi (-5,97% sul 2013), che hanno investito oltre 530 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, per un taglio del reddito pari a circa 4,3 miliardi, ovvero 8.000 euro netti in meno in busta paga per ogni lavoratore. Lo rende noto la Cgil. Nel rapporto 2014 sulla cassa dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale si sottolinea come la flessione dello scorso anno, su quello precedente, sia il risultato di una variazione operata dall'Inps che, nel fornire i dati di dicembre, ha modificato le ore concesse e autorizzate nell'anno 2013.
Si registra, infatti, rispetto ai passati rapporti sulla cassa integrazione, un cambiamento sostanziale per il 2013 (passato da 1.075,8 milioni di ore registrate nei passati rapporti a 1.182,3 milioni di ore) che risulta così essere peggiore rispetto a quello consuntivato precedentemente. In ogni caso il 2014 sfonda il miliardo di ore di cassa integrazione e si qualifica come il terzo peggior anno dal 2008, ovvero dall'inizio della crisi. Il tutto per un totale di ore di cig dal 2008 al 2014 pari a 6.648,7 milioni di ore.
Con gli 1,1 miliardi di euro di cassa integrazione nel 2014 «e una crescita pari allo zero, ridimensionare gli ammortizzatori sociali, come contenuto nel Jobs Act, sembra una follia», afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, che aggiunge: «Chiediamo al governo una riforma che sia realmente universale. Se il governo non si dà una regolata sull'impatto sociale del Jobs Act, avremo mesi difficili, con più licenziamenti, che sono l'unica cosa crescente che intravediamo, e con meno tutele».
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