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Uliveti e agrumeti, un batterio killer fa paura: scatta l'allarme

Prime piante colpite in Puglia, le associazioni temono che possa arrivare anche in Sicilia. Si chiama «Xylella fastidiosa». Diverse le colture in pericolo

PALERMO.  Il batterio killer Xylella fastidiosa rappresenta una minaccia per diverse piante in tutta Europa, non solo per gli ulivi italiani. A metterlo nero su bianco è il parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), secondo cui l’insediamento e la diffusione in Europa della Xylella fastidiosa «è molto probabile», visto l’ambiente favorevole. Le potenziali vittime dell’agente patogeno sono tante: si parla di agrumi, viti, mandorli, peschi, prugni, ma anche alberi e piante ornamentali, a seconda dell’interazione tra i vari ceppi del batterio, coltivazioni e vettori. Il batterio è arrivato in Puglia e si teme possa espandersi.

Molto preoccupato Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia. «Le palme - dice - sono ormai un ricordo del panorama unico siciliano. Adesso con questo nuovo batterio si rischia quello che sta succedendo in Puglia, dove la Xylella ha colpito gli uliveti. Un danno incalcolabile non solo per la produzione dell’olio, ma proprio per il paesaggio visto che qui in Sicilia non si vendono solo prodotti, ma anche lo scenario unico di un territorio meraviglioso». Insomma, la Coldiretti lancia l’allarme sul nuovo batterio che rischia di attaccare diverse colture. «Sappiamo che potrebbe colpire gli agrumi, ma anche i ciliegi e i mandorleti – aggiunge Chiarelli – sarebbe terribile. Sappiamo che si sta creando nel Salento un cordone sanitario, ma chiediamo che la comunità scientifica si adoperi per trovare un antidoto a questa nuova peste che rischia di dare un colpo durissimo all’agricoltura siciliana. La Coldiretti dà il massimo sostegno alla ricerca e siamo disponibili a mettere colture e piantagioni a disposizione della sperimentazione».

Anche per gli agricoltori della Cia l’allarme è elevato. «Sappiamo che in Puglia non è la sola “Xylella fastidiosa” ad avere danneggiato le colture di ulivo. – dice Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Cia – Sappiamo che in Sicilia già si è avuta traccia del passaggio del batterio, ma è ancora circoscritta la sua infezione. Serve l’impegno di tutti e mantenere alta l’attenzione sulla diffusione anche se in alcune zone già stanno attuando una serie di sistemi per contrastare la diffusione».

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