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Tutti pazzi per la Vastedda del Belice: vendite in crescita

Più quindici per cento di produzione rispetto al 2013, più ottanta per cento se paragonato al 2010. Magazzini vuoti e richieste dal mercato che si possono soddisfare solo dopo almeno 15 giorni

PALERMO. Più quindici per cento di produzione rispetto al 2013. Che diventa un più ottanta per cento se paragonato al 2010. E soprattutto magazzini vuoti e richieste dal mercato che si possono soddisfare solo dopo almeno 15 giorni. Eventualità rara per un formaggio siciliano.

È il successo della Vastedda del Belice, formaggio a pasta filata ottenuto da latte ovino (unico esempio in Europa) che da poco più di un lustro ha anche il marchio Dop, ovvero la Denominazione di origine prodotta. Un successo tutto siciliano che sta lasciando a bocca aperta gli stessi produttori.
Quale il segreto? «Intanto è un formaggio poco conosciuto con una produzione limitata a pochi comuni, circa una dozzina, a cavallo fra le province di Trapani, Agrigento e Palermo. Ma chi lo conosce lo apprezza subito.

Facile da mangiare e da abbinare, fresco, si può mettere sulla pizza al posto della mozzarella di bufala ed è soprattutto un formaggio che punta moltissimo sul territorio e sull'identità e sulla biodiversità, requisiti oggi molto richiesti da una fascia di consumatori esigente e sempre più crescente», dice Massimo Todaro, presidente del consorzio che raggruppa sette produttori, un po’ pochini per la verità viste anche le prospettive. Ed infatti tra i programmi di Todaro c’è anche quello di ampliare la base produttiva.

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