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In crescita le imprese che fanno rientrare la sede legale in Italia

A dirlo è stata Rossella Orlandi, direttore nazionale dell'Agenzia delle entrate: «Dopo il rientro del Gruppo Prada ce ne sono altri che stanno valutando di ritornare»

L'AQUILA. «C'è libertà di spostare la propria sede dove si ha l'attività» ma ci sono «vari segnali» da parte delle imprese che avevano scelto uno sede fiscale estera «di rientro in Italia». Così il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, a margine di un convegno a L'Aquila risponde ad una domanda.

«Dopo il rientro del Gruppo Prada ce ne sono altri che stanno valutando di ritornare», dice spiegando che «ci vorrebbe un pò di orgoglio di appartenenza al Paese. Pensate la Mercedes fuori dalla Germania?».

Rossella Orlandi risponde al tema della sede estera delle imprese sollecitata con una domanda sulla Fiat e sulle voci, poi smentite, del trasferimento all'estero della sede fiscale della Ferrari. «Certo ci spiace della scelta di andare altrove, ma la Fiat ha spiegato le ragioni - afferma - Ma certo, anche dopo la vicenda del Lussemburgo e con la maggiore attenzione che c'è a livello europeo ci sono vari segnali di rientro. Mi piacerebbe però anche segnare che serve orgoglio di appartenenza. In Germania ci sono le aliquote come quelle italiane eppure non credo che nessuno abbia immaginato che la Mercedes possa andare via dalla Germania».

Il direttore delle Entrate sottolinea che c'è un nuovo clima in Europa che sta affrontando il tema della concorrenza sleale tra Paesi e sta moltiplicando gli accordi di cooperazione. Ma le novità sono anche interne.

Sono in arrivo i decreti attutivi sull'abuso di diritto, sulle sanzioni e anche sulla cooperative compliance. «Ma siamo già in grado di dare certezze alle impresè - spiega - C'è il ruling che usiamo secondo lo standard Ocse che richiede però alle imprese di essere più trasparenti».

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