PALERMO. Il titolo di un noto film era «Il postino suona sempre due volte». Ma adesso, nei piccoli centri, potrebbe non suonare più neppure una volta al giorno. Il governo ritocca le norme già previste con la legge di Stabilità per il nuovo contratto di programma di Poste, con l'obiettivo di consentire una «graduale riduzione degli oneri di fornitura del servizio postale universale». Poste, in altre parole, potrà ridurre la frequenza settimanale di raccolta e recapito della corrispondenza e anche i costi del servizio che verrebbero adeguati. L'obiettivo è finalizzato a riprogrammare i servizi in vista della privatizzazione, prevista per il 2015. La norma prevede la consegna a giorni alterni nelle zone sotto i 200 abitanti per chilometro quadrato: la misura potrà interessare fino a un quarto della popolazione nazionale (circa 15 milioni contro i 7 fino ad oggi previsti). Naturalmente ciò comporterà una riassegnazione o un esubero di alcune migliaia di portalettere.
La riduzione della frequenza del recapito della posta, però, troverà l'opposizione delle associazioni dei consumatori, che promettono barricate. «Il governo prima di mettere mano a questa materia dovrebbe andare a vedere le statistiche delle inesitate. In determinati periodi vediamo che sono talmente tante e che negli uffici dove si vanno a ritirare ci sono code di ore e ore - afferma Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori -. Questo è scandaloso».
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