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Ferrovie, il governo propone la cessione della rete elettrica a Terna

Lo prevede un emendamento del governo. Così le reti elettriche delle Ferrovie vengono inserite nella rete di trasmissione nazionale di energia elettrica

ROMA. Arrivano le norme per la cessione della rete elettrica Fs a Terna. Un emendamento del governo alla legge di Stabilità prevede che le reti elettriche delle Ferrovie siano inserite nella rete di trasmissione nazionale di energia elettrica, e le relative procedure, e prevede che le risorse vadano agli investimenti sulla rete ferroviaria nazionale.

La proposta dell'Esecutivo prevede che l'acquisizione delle reti elettriche in alta e altissima tensione e le relative porzioni di stazioni di proprietà di Fs avvenga "da parte del gestore del sistema di trasmissione nazionale" o "di una società da quest'ultimo controllata".

Con il perfezionamento dell'acquisizione "le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nulla osta e tutti gli altri provvedimenti amministrativi, comunque denominati, concernenti i suddetti beni, si intendono emessi validamente ed efficacemente a favore dell'acquirente ovvero di un veicolo societario appositamente costituito".

Fissato anche un timing preciso: entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, Fs deve fornire all'Authority per l'energia i dati e le informazioni necessarie. Nei successivi 30 giorni l'Autorità "definisce la remunerazione del capitale investito netto, degli ammortamenti e dei costi operativi attuali e sorgenti" della porzione di rete.

Dalla definizione di 'capitale investito netto riconosciuto' non dovrà essere dedotto il valore dei contributi pubblici in conto impianti utilizzati per investimenti sulla rete Fs. Questo 'capitale investito netto riconosciuto', si precisa, rappresenterà anche "il valore contabile e fiscale" di queste reti "senza alcun onere di rivalutazione".

Si prevede poi che le risorse finanziarie derivate dalla cessione, limitatamente al valore dei contributi pubblici - già erogati dallo Stato, spiega la relazione tecnica, e utilizzati negli anni per investimenti nella rete elettrica funzionale a quella di ferroviaria e considerati ai fini della valutazione del prezzo di vendita - siano destinate alla copertura di investimenti sulla rete ferroviaria nazionale previsti dal contratto stipulato tra il ministero dei Trasporti e Rfi. Le misure, precisa la relazione tecnica, non comportano maggiori oneri anzi, garantiscono "che la quota delle entrate derivanti dalla cessione, corrispondente ai predetti contributi pubblici, sia destinata ad investimenti sulla rete ferroviaria, con conseguenti minori esborsi a carico dello Stato per gli oneri del contratto di programma".

E' di venti emendamenti il primo pacchetto di modifiche presentate dal governo. Si va dalle prime misure sulle Regioni (patto verticale ordinario, royalties sul pareggio di bilancio) fabbisogni standard per i Comuni, trasparenza del cinque per mille fino al 'pacchetto Poste', con il contratto di programma ma anche i 535 milioni in esecuzione di una sentenza europea.

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