ROMA. Nuovi pensionati più "poveri", con un assegno fino a 3mila euro inferiore rispetto a chi era già in pensione nel 2012.
Dai dati Istat emerge che chi è andato in pensione nel 2013 ha reddito medio di 13.152 euro, inferiore a quello dei cessati (15.303) e a quello dei sopravviventi (16.761), quelli cioè già in pensione anche nel 2012.
Un pensionato su quattro ha meno di 65 anni. È quanto calcola l'Istat nel rapporto su «Trattamenti pensionistici e beneficiarli». Ad avere meno di 65 anni sono circa un quarto (24,9%) dei pensionati, la metà (il 51,0%) un'età compresa tra 65 e 79 anni e il restante quarto (24,1%) ha 80 e più.
Il 47,8% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,8% nel Mezzogiorno. È quanto calcola l'Istat nel rapporto su «trattamenti pensionistici e beneficiari» relativo al 2013. Nelle regioni settentrionali si concentra circa la metà delle prestazioni pensionistiche (47,8%), dei pensionati (48,3%) e della spesa erogata (50,6%).
Nelle regioni meridionali, la quota scende a un terzo (31,8% per le pensioni, 31,6% per i pensionati) e al 28,0% della spesa complessiva. Le regioni centrali ricevono il 20,5% dei trattamenti, ospitano il 20,1% dei pensionati e assorbono il 21,4% della spesa erogata.
Il 41,3% dei pensionati percepisce un reddito da pensione sotto i 1.000 euro al mese, il 39,4% tra 1.000 e 2.000 euro; il 13,7% percepisce tra 2000 e 3000 euro, mentre la quota di chi supera i 3.000 euro mensili è pari al 5,6% (4,3% tra 3.000 e 5.000 euro; 1,3% oltre 5.000 euro). È quanto calcola l'Istat sui trattamenti pensionistici del 2013.
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