PALERMO. La Regione dai conti in rosso potrebbe risparmiare oltre 43 milioni, se anche in Sicilia venisse applicata la cosiddetta legge pre-Fornero, che permetterebbe a 1.670 persone, tra dipendenti e dirigenti, di andare in prepensionamento nel prossimo triennio. Alleggerire gli organici e risparmiare è lo scopo della riforma del settore delle pensioni all’esame del governo. Una norma che, se si calcolano anche coloro che hanno già maturato i requisiti in base alle norme attuali, permetterebbe in totale a circa 2.500 persone (2.469, per essere precisi) di lasciare gli uffici.
Il Fondo pensioni, diretto da Rosolino Greco, e l’assessorato alla Funzione Pubblica hanno realizzato uno studio dettagliatissimo, inviato al Bilancio. In base alla simulazione, in estrema sintesi, qualora il governo regionale adottasse la cosiddetta pre-Fornero, da qui al 2017 si potranno lasciare gli uffici con i requisiti in vigore prima della riforma che nel 2012 ha alzato l’asticella sia dal punto di vista anagrafico che contributivo. Anzichè a 66 anni e 3 mesi, si potrà andare in quiescenza a 61 anni con 36 anni di contributi, a 62 anni con 35 anni di contributi o con 40 anni di contributi, invece che 42. In sostanza, la somma fra i due valori deve fare quota 97. In base alla legge Fornero-Monti, nel prossimo triennio, potranno andare in pensione 799 persone (165 dirigenti e 634 funzionari del comparto). Con la pre-Fornero andrebbero a casa altre 1.670 persone, su una platea di circa 16.500 dipendenti a tempo indeterminato. Numeri, questi, calcolati per difetto.
ECCO CHI POTREBBE LASCIARE: Ma chi sono i super burocrati che potrebbero andare in prepensionamento e lasciare le stanze dei bottoni prima del tempo, sulla base dello studio effettuato dalla Regione? Ecco alcuni nomi di spicco, che potrebbero portarsi a casa una pensione d’oro: sono Anna Rosa Corsello, Mariano Pisciotta, Maurizio Agnese, Giovanni Arnone, Pietro Lo Monaco, Marco Salerno, Ludovico Benfante, Felice Bonanno.
Non si può escludere che la Regione imponga di mettersi a riposo a chi ha i requisiti della pre Fornero. Sospesa dopo il durissimo scontro con l'allora assessore Nelli Scilabra per il flop del Piano giovani e del click day, il presidente Crocetta si era sentito «tradito» dalla dirigente della Formazione e del Lavoro, Corsello, in riferimento ad alcune scelte fatte dalla superburocrate su affidamenti esterni.
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