PALERMO. Sì alle trivelle in Sicilia, ma a due condizioni. «Abbassare il prezzo di gasolio e metano rispetto alla media nazionale e stipulare una fidejussione bancaria a garanzia di eventuali incidenti che potrebbero verificarsi». È il pensiero di Francesco Cascio, coordinatore regionale di Ncd.
Eppure, onorevole Cascio, due settimane fa all'Ars, avete votato l'ordine del giorno presentato dal Movimento cinque stelle contro le "trivellazioni selvagge"…
«Quella era soltanto una mossa politica, una strategia d'aula per mandare sotto il governo. Sul tema non la pensiamo esattamente come i grillini, abbiamo una posizione molto più articolata».
Ce la illustri.
«In Sicilia le trivelle ci sono già, pur mettendo in atto tutte le misure per tutelare l'ambiente, ricerca ed estrazione devono andare avanti. Anzi è il momento di battere i pugni sfruttando l'occasione concessa dallo Sblocca Italia e dall'accordo tra Regione, ministero dello Sviluppo economico, Eni e collegate».
Non la soddisfa il protocollo d'intesa per Gela?
«Ho avuto modo di leggerlo e mi sembra soltanto un'elemosina per quel territorio. Oltre alla salvaguardia dei livelli occupazionali si parla di circa 130 nuovi posti di lavoro e di 30 milioni per arredi urbani e altre opere per Gela. La Regione non deve accontentarsi delle briciole».
L'INTERVISTA INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia