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Il turismo parla cinese: sono in 114 milioni in giro per il mondo

In un forum organizzato da Assoturismo-Confesercenti viene fuori la fotografia del turista cinese: iperteconologico e istruito e soprattutto che spende. L'Italia è tra le sue mete preferite

ROMA. Sono ipertecnologici e istruiti, adorano lo shopping e spendono più di statunitensi e russi. Hanno bisogno di acqua calda per tè e altre bevande ma anche del wifi in aeroporti, hotel e perfino negozi per discutere con parenti e amici le loro visite e i loro acquisti. Non viaggiano più solo con il turismo organizzato e soprattutto l'Italia è la loro destinazione europea del cuore e una delle più desiderate tra quelle mondiali. È l'identikit del viaggiatore cinese - un esercito di 114 milioni di persone in giro per il mondo, che continua a crescere in modo esponenziale - che emerge dal forum organizzato da Assoturismo-Confesercenti.

Una fotografia che sfata molti falsi miti e aggiorna l'immagine del turista con gli occhi a mandorla e che nel Belpaese è più che mai utile anche in vista dell'Expo, visto che ben un milione di visitatori a Milano saranno cinesi. "L'aumento del trend di visti (345 mila nel 2013) in Italia - spiega il presidente di Assoturismo-Confesercenti Claudio Albonetti - è attorno all'11% e più della metà di essi riguarda turisti individuali. La Cina è ormai il numero 1 al mondo per numero di turisti e questa prepotente ascesa prosegue determinando una spesa che ha ormai dell'imponente e crescerà ancora attestandosi per quest'anno attorno ai 130 miliardi di dollari".

"La Cina è il primo partner commerciale extraeuropeo dell'Italia - dice l'ambasciatore dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese Wu Cong - ed anche le esportazioni dal vostro Paese, altrove in calo, da noi sono aumentate del 6,4%. Ed i turisti cinesi sono sempre più attratti dalle piccole e grandi bellezze italiane, così come dalla tradizione di moda e di enogastronomia del vostro Paese. Ci sono però poche guide turistiche che parlano cinese, così come scarseggia materiale informativo su monumenti e luoghi di interesse". "Nel 2013 i turisti italiani in Cina sono stati 251.162, - sottolinea Melinda Brindicci dell'Ufficio Nazionale del Turismo Cinese in Italia - mentre gli arrivi di turisti cinesi in Italia hanno raggiunto i 477.967: possiamo parlare di risultati interessanti ma possiamo fare molto di più".

"Il visitatore cinese - dice Andrea Canapa della Fondazione Italia-Cina - è già in grado di spendere cifre interessanti con uno scontrino medio di 1041 euro, quindi superiore a quello del turista statunitense (762) e di quello russo (641). Del resto il reddito medio del turista cinese che viene in Europa ed in Italia nell'80% dei casi è superiore a quello medio italiano. E va tenuto conto anche del livello medio di istruzione che è in continua crescita, il 39% di coloro che vengono in Italia sono laureati.

E poi il loro rapporto con le nuove tecnologie: in Cina ci sono oltre 600 milioni di utenti internet ma anche 450 milioni di utenti mobile, 200 milioni di cinesi che usano WeChat e 20 miliardi di app scaricate nel solo 2013. Inoltre, più del 95% dei cinesi abitanti nelle città sono registrati sui social". Il forum è stato anche l'occasione per la presentazione ufficiale in Italia del progetto di certificazione QSC, ovvero l'unica certificazione cinese di qualità per l'accoglienza del turista cinese riconosciuta dall'ente governativo China National Tourism Administration.

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