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Squinzi: "Basta austerità in Europa. Sì alla manovra di Renzi"

BRESCIA. «Oggi l'Europa necessita di una robusta politica di sostegno della domanda, anche attraverso la leva dei bilanci pubblici». Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, nel corso del suo Intervento di fronte alla platea degli imprenditori bresciani. «L'Ue in questa fase storica, che potrebbe essere decisiva per la sua sopravvivenza deve mostrare a tutti le ragioni della sua esistenza, muovendo con decisione contro la crisi. Lo scetticismo dei cittadini verso le classi dirigenti e verso l'Europa si vincerà solo dimostrando loro che è grazie all'Unione che usciremo dalla recessione, e lo faremo solo con nuovi investimenti che creano nuovo lavoro. Abbiamo bisogno di una visione del nostro stare insieme da europei che vada al di là di un'austerità sempre più fine a sè stessa» ha aggiunto.

«L'Italia sta dimostrando leadership e autorevolezza, chiedendo una stagione di investimenti, ma con serietà, nel rispetto delle regole e degli impegni presi. È un merito che va riconosciuto a lei signor presidente del Consiglio e al suo Governo», ha detto Squinzi rivolgendosi al premier Matteo Renzi seduto in platea.

La legge di Stabilità ha un impianto valido ma può fare più sforzi su tre strade: ricerca, investimenti e Imu per le imprese. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo alla assemblea degli industrial di Brescia di fronte anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Comunque spiega Squinzi, c'è «una significativa discontinuità rispetto al passato».

Molti elogi per le manovre del governo, ma anche alcune critiche da parte del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che nel corso del suo intervento agli Industriali bresciani ha spiegato: «Sugli investimenti si può fare di più. Il credito d'imposta per ricerca e sviluppo è apprezzabile nella scelta, ma punitivo nell'applicazione, perchè discrimina quelli che la ricerca la fanno da sempre sul serio.  Sono poche le risorse per favorire gli investimenti e assenti quelle per incentivare il rinnovo degli apparati produttivi e il sostegno alle politiche di export. Non pensi, signor presidente - ha detto Squinzi rivolgendosi al premier Renzi - che non comprendiamo le difficoltà della situazione. Per questo abbiamo bisogno di utilizzare per intero le risorse a disposizione, ripristinando l'esclusione della spesa per il cofinanziamento dei fondi strutturali dal patto di stabilità delle Regioni, respingendo con fermezza le osservazioni della Commissione europea».

Squinzi, ha inoltre sottolineato l'importanza delle infrastrutture: «La scossa infrastrutturale, se accompagnata da un drastico miglioramento delle condizioni del fare impresa, può invertire in tempi brevi la tendenza negativa e una pericolosa deriva rinunciataria».

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