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Unimpresa: "Una famiglia su 4 in difficoltà, cresce povertà sommersa"

I risultati del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato informazioni e analizzato dati raccolti su tutto il territorio nazionale, attraverso la sua rete di 900 Centri di Assistenza Fiscale

ROMA. Cresce la povertà sommersa e il 25% delle famiglie è in difficoltà. Nel corso del 2014 sono aumentate le persone che fanno ricorso a varie forme di sussidi: dai sostegni
pubblici destinati a chi perde il lavoro ai finanziamenti personali chiesti per spese impreviste e non coperte con i redditi, dalle moratorie sui mutui alla richiesta di anticipo del trattamento di fine rapporto utilizzato anche per le spese di tutti i giorni, dal sistematico ritardo nel pagamento delle tasse e alla crescita delle rateizzazioni delle cartelle esattoriali ai
versamenti fatti con denaro prestato o regalato da familiari.

A queste conclusioni è arrivato il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato informazioni e analizzato dati raccolti su tutto il territorio nazionale, attraverso la sua rete di 900 Centri di Assistenza Fiscale. I Caf di Unimpresa hanno dunque registrato una sensibile impennata delle situazioni critiche e tuttavia non «censite» dalle statistiche ufficiali, che riguardano ormai una famiglia su quattro, con punte più alte al Sud rispetto al resto d'Italia.

L'emergenza principale riguarda la perdita del posto di lavoro che, ovviamente, ha provocato una salita dei sussidi pubblici dalla cassa integrazione straordinaria alle varia indennità erogate per la disoccupazione. Poi ci sono i prestiti personali, dal momento che gli stipendi non bastano più.

Sempre sul versante del credito è rilevante il fenomeno delle moratorie sui mutui, cioè gli accordi tra il ministero dell'Economia e le associazioni che rappresentano gli istituti volti a congelare temporaneamente le rate. Altro aspetto importante è l'aumento delle richieste di anticipo del Tfr. Complesso il recinto del fisco.

Per quanto riguarda le tasse, i Caf di Unimpresa hanno rilevato il sistematico ritardo nel
versamento delle varie imposte, da quelle sugli immobili all'Iva e all'Irpef, specie per artigiani e liberi professionisti. Chi ha ricevuto una cartella esattoriale, poi, con sempre maggiore frequenza fa ricorso agli strumenti di rateizzazione offerti dall'amministrazione finanziaria, recentemente portati da 6 a 10 anni. Sono state registrate, infine, molte situazioni in cui gli adempimenti fiscali vengono eseguiti con denaro prestato o regalato da familiari.

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