ROMA. "Mi sono reso conto che un problema importante della spesa italiana è la mancanza dei controlli. Le norme vengono scritte, spesso non vengono rispettate". A parlare è il commissario uscente alla Spending review Carlo Cottarelli, intervistato dalla Stampa.
In Italia, continua Cottarelli, "le norme sono spesso lunghe e incomprensibili", "occorrerebbe cambiare la testa di chi scrive le leggi". E poi se ne fanno troppe: "Ogni settimana si sente l'urgenza di scriverne qualcuna. Più ce ne sono, più è difficile applicarle, maggiore è il livello di discrezionalità". Alla domanda se sia pessimista sul futuro del Paese, Cottarelli dice "assolutamente no.
In Italia le cose cambiano, è che i problemi sono tanti e non ce ne accorgiamo. Con l' eccezione delle pensioni, fra il 2009 e il 2012 la spesa pubblica dello Stato è scesa del 10 per cento, quella dei Comuni dell' 8, quella delle Regioni del 16, solo la spesa sanitaria è rimasta costante. Altrove - sostiene Cottarelli - verrebbero giudicati come ottimi risultati". Poi riflette sul premier: "Se mi amasse o meno dovete chiederlo a lui. Però ha ragione quando dice che le decisioni le deve prendere la politica, non un commissario. Quando mi chiamarono anche io mi chiesi perché ci fosse bisogno di una figura del genere". Infine, alla domanda se tornerà risponde così: "Sono sicuro di sì".
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