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L'ultimo affondo di Cottarelli: ridurre il numero dei Comuni

ROMA. Carlo Cottarelli rimarrà al suo posto ancora solo 15 giorni. Ma fino all'ultimo il Commissario alla spending review non abbandona il suo ruolo e, pur con la calma e l'imperturbabilità che ha sempre dimostrato in questi mesi, lancia una sorta di ultima sfida al governo.

All'ex sindaco Matteo Renzi, che non perde mai occasione per ricordare puntualmente il suo impegno come primo cittadino di Firenze e come conoscitore dei problemi delle amministrazioni locali, Cottarelli manda il messaggio che oltre 8.000 Comuni in Italia sono tanti, troppi. Se di efficienza si vuole parlare, quella del numero dei campanili è una questione da affrontare.

Alla sua ventesima audizione parlamentare, ascoltato alla Commissione bicamerale sull'anagrafe tributaria, Cottarelli si è detto soddisfatto del lavoro fatto e ha spiegato che, a suo parere, "ottomila Comuni sono troppi, bisognerebbe pensare ad una riduzione che renda più facile il coordinamento". Un taglio non si può però imporre tout court. Per questo, bisognerebbe anche prevedere "un meccanismo premiale per le amministrazioni che si mettono assieme".

Il tema, ha ammesso il Commissario, è stato trattato nelle fasi iniziali della valutazione sulla spending review con Palazzo Chigi, "ma poi non si è più tornati sull'argomento". Segno che probabilmente questo come altri consigli di Cottarelli rimarrà solo sulla carta. A non essere applicato, almeno in questa legge di stabilità, sarà anche il piano per la riduzione dell'illuminazione pubblica, studiato insieme al Mise, ma non fattibile per il momento. Dovrebbero essere inseriti invece nella manovra i costi standard. La strada intrapresa già quest'anno sulla materia "è quella da seguire. - ha sottolineato - Penso che nel 2015 sia possibile utilizzarli". I costi standard, ha spiegato, vanno "di pari passo con la capacità fiscale standard. Penso possano essere nella legge stabilità".

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