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Wind jet, evitato il fallimento

CATANIA.  Wind Jet la compagnia aerea low cost siciliana non fallirà: il concordato fallimentare ha ottenuto il 92% di sì dai creditori che hanno votato. Da oggi riparte quindi il cammino della compagnia aerea che si era interrotto l'estate dello scorso anno. L'accordo prevede la restituzione del 48% delle somme avanzate per i creditori privilegiati e il 5% agli altri. A far prevalere il voto positivo sarebbero state le garanzie economiche messe dal presidente della società aerea Antonino Pulvirenti. «L'approvazione della proposta di concordato proposta da Windjet dimostra come abbia vinto il partito di tutti coloro, banche ed imprese titolari dei maggiori crediti, che temevano che dalla mancata approvazione del piano si sarebbe arrivati alla dichiarazione di fallimento». Lo ha affermato, commentando l'approvazione del concordato fallimentare, il responsabile nazionale Turismo e Trasporti di Confconsumatori Carmelo Calì, affermando come «in questo caso tutti i pagamenti ricevuti da parte di Windjet nell'anno precedente la dichiarazione di fallimento sarebbero stati oggetto di azione revocatoria, con la conseguente restituzione delle relative somme alla curatela».   
«Evidentemente - dice Calì - questi soggetti, temendo di dover fare i conti con le azioni revocatorie che sarebbero state proposte nei loro confronti hanno fatto di tutto per evitare che ciò accadesse, votando a favore del concordato o, semplicemente, non votando, cosa che equivale a voto favorevole. E quindi per salvare se stesse dalla restituzione delle predette somme, hanno salvato Windjet».   
«Non si può spiegare in altro modo - conclude Calì - l'accettazione di un piano che prevede il pagamento del solo 5%. Adesso per costoro le somme recuperate sono di gran lunga superiori e pari a ciò che hanno incassato appunto nell'ultimo anno». «Anche per noi - aggiunge - la strada del fallimento era quella da scongiurare - ma ciò doveva avvenire attraverso una nuova proposta di piano che prevedesse risarcimenti congrui per i passeggeri. Ma l'incomprensibile non voto ha portato ad una approvazione che non abbiamo accettato sin dall'inizio».
«Ancora una volta - sottolinea Calì - a pagare sono solo ed esclusivamente i consumatori-passeggeri, tra cui moltissimi studenti e lavoratori fuori sede che avevano acquistato i biglietti ed i carnet della compagnia low cost per tornare a casa, oltre a coloro, che hanno avuto rovinate le vacanze di agosto attese per un anno».


Nel piano erano previsti cinque anni di tempo per pagare i creditori chirografari, che verranno pagati l'1% ogni anno da qui a cinque anni. L'attivo concordatario consentirà di pagare i dipendenti al 47%. In più questi ultimi riceveranno un 5 per cento come creditori chirografari. «È stato fatto un passo fondamentale, quello della votazione con un risultato favorevole. A fronte di 183 milioni di euro per valore di votanti - ha detto il legale della Wind Jet Gaetano Franchina incontrando i giornalisti sull'approvazione del concordato fallimentare - il voto negativo è stato di poco sopra ai 15 milioni, poco più del 8% di contrari. Adesso si attende l'omologazione, che potrebbe arrivare entro l'anno».    «I creditori - ha concluso Franchina - hanno compreso lo sforzo della proprietà. Sono stati messi al servizio tutti gli asset Wind Jet e la proprietà ha inserito un'importante provvista di liquidità che ha permesso di strutturare il concordato in maniera diversa e più efficace».   
«Nella nostra ricostruzione - ha detto l'avvocato Gianluigi Ascenzi - sono stati poste in essere, in maniera incauta, determinate azioni che hanno modificato l'assetto aziendale per essere incorporato in Alitalia, ma quando la compagnia di bandiera si è tirata indietro la WindJet non era più autosufficiente per via della cig ai dipendenti, per il taglio di alcuni partner fondamentali a livello tecnico e manutentivo o ancora alle basi aeree».

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