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Piano per salvare i dipendenti C’è l’accordo sugli ex di Migliore

L'operazione prevede l'affitto dei locali da parte della Gieco e il riassorbimento graduale del personale in cassa integrazione. L'accordo sarà presentato al commissario giudiziario Corrado Vergara che dovrà valutarlo

PALERMO. Un piano per salvare i lavoratori dell'ex gruppo Migliore. A metterlo a punto sono stati i sindacati di categoria, Filcams, Fisascat, Uiltucs e la Gieco srl di Corrado Bellavia (Casacrea) attraverso un accordo che prevede una serie di tappe per rimettere in moto i negozi ex Migliore.
L'operazione prevede l'affitto dei locali da parte della Gieco e il riassorbimento graduale del personale in cassa integrazione. L'accordo sarà presentato al commissario giudiziario Corrado Vergara che dovrà valutarlo. Il commissario dovrà presentare la relazione su Migliore il prossimo 8 luglio. Da ciò dipenderà la sorte del marchio palermitano. L'intesa dovrebbe rappresentare un'alternativa allo spettro del fallimento. In sostanza, all'inizio saranno coinvolti una quarantina di ex dipendenti del gruppo Migliore su circa 250 in Cig, scelti secondo una serie di criteri che comprendono l'anzianità di servizio, i carichi familiari e il profilo professionale; garantite le quote dei lavoratori appartenenti alle cosiddette categorie protette. Secondo l'accordo, il primo punto vendita a ripartire potrà essere quello di via Generale Di Maria, questo settembre, dove di impiegati Migliore ce ne saranno tre; a gennaio 2013 è il turno del negozio di Trapani, dove potranno essere reimpiegate venti unità, di cui cinque della Gieco. Per il negozio Grande Migliore di viale Regione Siciliana e il magazzino di Capaci la data è fissata per giugno 2013: 25 unità, di cui cinque della Gieco, più due per il magazzino. Ma molto dipende dai lavori di ristrutturazione e dall'apertura del secondo piano dedicato alla vendita.
Il numero dei lavoratori potrebbe raddoppiare se al posto dei contratti full-time saranno applicati i part-time. L'accordo ricalca quello che è stato sottoscritto per le Coop siciliane. «È una convergenza importante che apre una fase di avvio per la possibile risoluzione della vertenza - dice Pietro La Torre, responsabile regionale della Uiltucs -. Faremo verifiche trimestrali sugli obiettivi, che se raggiunti porteranno a un graduale riassorbimento dei lavoratori in cassa integrazione. Contiamo sulla capacità di ripresa dell'attività, grazie anche all'operazione di affitto del ramo d'azienda da parte della società della famiglia Bellavia».
I lavoratori che rimarranno fuori da questa prima scrematura saranno garantiti con gli ammortizzatori sociali. «Grazie alla cassa integrazione, questi lavoratori potranno riavere il posto di lavoro - spiega Mimma Calabrò, segratario regionale della Fisascat -. L'accordo è positivo e dà continuità all'attività commerciale grazie al rientro graduale degli impiegati». Il punto nodale è quello che riguarda le verifiche sulla produzione. «Abbiamo segnato una nuova strada per allontanare il fallimento - dice il segretario provinciale della Filcams, Monja Caiolo -. Spetta al commissario valutarla. Siamo fiduciosi, perché l'accordo che abbiamo sottoscritto rappresenta una valida alternativa per i lavoratori, grazie anche alle garanzie occupazionali che si potrebbero avere una volta che l'attività comincerà a produrre i primi risultati positivi».

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