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Pausa mensa, altro sciopero alla Fincantieri

L'assemblea dei lavoratori ha nuovamente incrociato le braccia per due ore contro la proposta dell'azienda che vuole spostare il break al termine dei turni

PALERMO. L'assemblea dei lavoratori del Cantiere Navale ha respinto la proposta dell'azienda di spostare la pausa mensa alla fine del turno di lavoro. Un messaggio chiaro a Fincantieri, che ritorna sui suoi passi: «La proposta era più un'opportunità - dicono da Trieste - ma la risposta dei lavoratori è stata di segno contrario. Applicheremo l'accordo dello scorso anno sul turno mattinale estivo, senza spostare l'orario della pausa mensa».
L'assemblea è stata rapida. La Fiom, per il secondo giorno consecutivo, ha proclamato due ore di sciopero, cui hanno aderito una ventina di tute blu. I metalmeccanici della Cgil ha inoltre chiesto a Fim e Uilm più unità sindacale. «Fincantieri intende affrontare la crisi con tagli e ridimensionamenti e con il peggioramento delle condizioni lavorative. A noi - dicono i rappresentanti della Fiom, Francesco Piastra e Francesco Foti - stanno a cuore le condizioni di lavoro e il rilancio dello stabilimento attraverso nuove commesse e investimenti».
Sul fronte sindacale si è avvertita qualche crepa. Allo sprint della Fiom non si erano allineate Uilm e Fim, che hanno preferito la via della cautela. «Il nostro impegno era quello di sentire la base prima di prendere una decisione - dice il segretario regionale Uilm, Silvio Vicari -. Il lavoratori hanno detto no all'accordo e, con coerenza, ne abbiamo preso atto». All Fim invece l'appello all'unità sindacale richiesto dalla Fiom è parso «incoerente»: «La nostra posizione era quella di discutere con i lavoratori - dice Nino Clemente -. Durante l'assemblea non ci è stato consentito di illustrare la proposta di Fincantieri per decidere insieme alla base».

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