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Scatta il licenziamento per 43 impiegati del supermercato Cityper-Sma

Il provvedimento in vigore dal 1 maggio. I lavoratori, tutti in cassa integrazione straordinaria per cessazione attività fino al 30 aprile, sono tutti in esubero. La Sma ha deciso così di interrompere l'attività a fronte della crisi dei fatturati nei punti vendita siciliani

PALERMO. Dal primo maggio scatta il licenziamento collettivo per 43 impiegati del supermercato Cityper - Sma di via Ingham. I lavoratori, tutti in cassa integrazione straordinaria per cessazione attività fino al 30 aprile, sono tutti in esubero: un capo reparto di primo livello, tre capi reparto di secondo livello, sette commessi specializzati di terzo livello, otto ausiliari alla vendita di quarto livello, ventitre ausiliari alla vendita di quarto livello part-time e un ausiliare alla vendita di quinto livello part-time. La Sma ha deciso così di interrompere l'attività a fronte della crisi dei fatturati nei punti vendita siciliani. Condizione che non ha permesso la ricollocazione del personale palermitano. Ma per i 43 lavoratori si è mosso il sindacato che, con l'aiuto della stessa Sma e di altre due aziende sta cercando di riposizionare sul mercato del lavoro i dipendenti che saranno licenziati.



«Grazie alla procedura di mobilità volontaria - dice la responsabile per il settore commercio della Uiltucs, Marianna Flauto - la Sma ci assicurato di poter recuperare almeno dieci posti di lavoro nei supermercati in provincia. Contemporaneamente - continua la Flauto -, Auchan ha assunto a tempo determinato quattro persone nell'iper di Carini e si è impegnata per l'inserimento a lavoro di altre sei unità nella nuova struttura che nascerà in via Lanza Di Scalea. Anche da Leroy Merlin, nei due nuovi punti vendita che apriranno a Roccella e in via Ugo La Malfa, sono pronti a sbarcare cinque lavoratori ex Sma». La Uiltucs si è rivolta all'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, che proprio nei giorni scorsi, assieme al sindacato, ha incontrato le aziende interessate a questa sorta di solidarietà occupazionale.

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